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Paulon P. Italo

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P. Italo Paulon
Quinto Vicentino (VI)
Battigio (NO), 3 Settembre 1960

    Era nato a Quinto Vic. (VI) in una sana famiglia radicata nella Fede e nel lavoro: il ferro che il maglio del padre piegava e lavorava, furono per lui predisposizione felice a lasciarsi lavorare dalla grazia di Dio e dalla maturità della vita.

    Trascorsi gli Studi Ginnasiali nel Seminario di Vicenza, nacque in lui il sogno di una più completa donazione: sarebbe diventato Missionario. Rimasto affascinato dalla personalità di Mons. Conforti che passò a Vicenza, il 1.X.1927 entrava nella Scuola Apostolica Saveriana per frequentare il Ginnasio Superiore. Il 26.VIII.1930 emetteva la Professione religiosa nella Famiglia Saveriana ed il 21.VI.1936 veniva consacrato Sacerdote dal Vescovo che egli più amò e stimò, Mons. Evasio Colli.

    Portato agli studi per inclinazione naturale, poté frequentare all’Università Gregoriana di Roma la Facoltà di Diritto Canonico: conseguì il "Baccellierato". Un anno dopo era richiamato a Parma per l'insegnamento della filosofia: insegnò dal 1937 al 1943.
Desideroso di approfondire gli studi teologici si portava settimanalmente alla Facoltà Teologica di Venegono (VA), affrontando viaggi disagiati, col pericolo costante dei bombardamenti.

    Sentiva la vocazione di maestro e lo andava dimostrando nella predicazione che avvinceva per la convinzione e per la preparazione. La sua fama si andava allargando: era chiamato come predicatore straordinario dagli amici Parroci e Vescovi che lo stimavano per il suo ardente zelo.

    Nell'ottobre 1945 conseguiva la Laurea in Sacra Teologia con la tesi: "Plantatio Ecclesiae".

    Nel settembre 1946 fu nominato Parroco del Sacro Cuore in Parma, affidata ai Missionari Saveriani. Fu lì che, nella maturità, cominciò la sua attività di forgiatore. Imperniò la sua azione pastorale nella intensificazione della Dottrina Cristiana che spiegava a tutti i ceti: dai bambini agli uomini adulti. Lasciò come monumento più bello l'Oratorio nel quale egli forgiava le nuove generazioni e che volle a prezzi di innumerevoli sacrifici. Dopo dieci anni di meraviglioso lavoro pastorale i Superiori ebbero bisogno di lui e lo nominarono Rettore del Liceo Saveriano di Desio.

    In questo semenzaio più delicato egli si costrinse volutamente e contro la sua esuberante natura ad un lavoro di cesello paziente per i suoi Liceisti. Non volle uscire che poche volte, costretto dalle richieste dei Parroci vicini, ma il suo cuore era in Casa, là dove la volontà di Dio lo aveva chiamato, chiuso nello sforzo di formare Cristo nei suoi giovani.

    Diede il meglio di sé, forse non sempre compreso in questo suo sforzo materno e paterno insieme. Amò i suoi giovani con la passione di un apostolo. Era aperto ad ogni problema e volle che gli Allievi Missionari sentissero l'attaccamento alla Chiesa viva del nostro tempo: invitava spesso le personalità del mondo ecclesiastico e civile, perché si rivivessero, in tutta la loro interezza, i problemi di oggi.

    Nel periodo estivo la Comunità dei Liceisti era solita trascorrere un periodo di riposo in montagna a Battigio (NO) in Valle Anzasca: qui, per improvviso infarto, egli moriva il 3.IX.1960 a soli 48 anni di età.

DG
03 Settembre 1960
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