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Tonetto P. Giovanni

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P. GIOVANNI TONETTO 
Salgareda (TV), 15 settembre 1901
Parma, 5 febbraio 1973

Di Treviso
Missionario per vent'anni in Cina e quindi in Brasile
Di anni 72. Numero di Professione 43
Sepolto a Parma

    Nacque a Salgareda (TV) il 15.IX.1901: compiuti gli studi ginnasiali, parte nel Seminario di Treviso e parte in quello di Montefiascone (VT), ove la famiglia si era trasferita a causa della prima guerra mondiale, entrava a 19 anni nell'Istituto Saveriano di Parma ove emise la Professione e venne ordinato Sacerdote da Mons. Conforti il 24.II.1927.

    Venti giorni dopo, a 26 anni, partiva per la Cina con il P. Morazzoni. Lavorò a Cheng-chow e a Zou-chow. Superata la difficoltà dell'apprendimento della lingua, causata da uno studio iniziale fatto con interruzioni e poca sistematicità, egli divenne ben presto un missionario attivo, zelante, entusiasta della sua vocazione e del lavoro apostolico, piacevolissimo nella conversazione.

   A causa dei briganti prima e della guerra cino-giapponese poi, ebbe diverse occasioni di sofferenza e tribolazione: egli le superò brillantemente, lasciando in proposito alcune testimonianze:

    "Ormai sono in Cina da tre anni e, grazie a Dio, anche la lingua non mi è più così dura. Ma la situazione è sempre tesa: briganti in ogni buco. I soldati non se ne occupano. Vorrei uscire per i villaggi, ma le strade non sono sicure e bisogna attendere tempi migliori... Del resto vedo che del bene se ne può fare lo stesso. Lavoriamo, giriamo, predichiamo: basta un po' di zelo, buona volontà e gambe buone... È mia intenzione di far fare tutto ai cristiani, perché la chiesa deve essere opera loro..." (1935).

   "Sono di nuovo al fiume Giallo per attendere il passaggio di 3500 profughi che, per i buoni uffici della Chiesa, hanno ottenuto il permesso di poter passare il fiume e tornare alle loro case dopo un anno di sofferenze e di stenti. È questa la quarta spedizione... È un lavoro che porta molte sofferenze: bisogna viaggiare, stare sulla riva del fiume esposti al sole, al vento, alla polvere gialla. Ma questi sacrifici li faccio volentieri" (1938).

    Nel 1947 egli fu richiamato in Italia e destinato Rettore della Casa di Vicenza, succedendo al P. P. Uccelli..

    Serbando profonda ed intensa nostalgia della Cina egli parlava spesso ai giovani studenti della sua esperienza missionaria, riuscendo a far rivivere il suo entusiasmo.

   Terminato il sessenio di rettorato fu destinato alla Missione del Brasile, ove fu Superiore Religioso e poi Parroco, lavorando a Londrina, Laranjeiras e Warta.

    Arrestato da una paralisi dovette abbandonare il Brasile e tornare in Italia. La malattia lo consumò lentamente giorno per giorno: egli accettò le sofferenze e le umiliazioni fino in fondo.

    Si spense serenamente a Parma il 5.II.1973.

DG
05 Febbraio 1973
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