Siano rese grazie a Dio per il suo grande amore; egli sa ciò di cui abbiamo bisogno e a tempo opportuno - come pioggia di primavera – ci ha donato la sua abbondante grazia attraverso il testamento del Conforti.
In queste pagine, ho percepito la gratitudine e la gioia del Conforti di fronte all’approvazione delle Costituzioni, e come con questa gioia in cuore incoraggia e istruisce i suoi figli a seguire Gesù senza esitazione. Protetti e benedetti dalle Costituzioni, incoraggia a vivere la consacrazione come testimonianza dell'amore infinito e generoso di Dio.
C’è stato un tempo nel quale anche noi (suore di San Giuseppe) abbiamo provato i suoi stessi sentimenti ed è stato quando abbiamo appreso che le nostre regole (Costituzioni) erano state approvate dalla Chiesa. In quella occasione eravamo anche noi piene di gioia, perché sentivamo che la nostra congregazione era stata accettata, affermata e sostenuta dalla Chiesa. L’approvazione ricevuta ha anche aumentato il mio senso di appartenenza alla congregazione.
Siccome qui da noi non vi è alcun vescovo e non ci sono nemmeno sacerdoti vicini alla nostra esperienza, la nostra diocesi è amministrata dalla vicina diocesi.
Le regole che usavamo in precedenza erano quelle di un’altra congregazione e tutto ciò provocava in noi un profondo senso di incertezza. L'approvazione delle regole da parte della Chiesa ci ha dato una garanzia di sicurezza e al contempo un senso di felicità: Dio si è degnato di guardare a noi, queste umili ragazze, donandoci la possibilità di lavorare per Lui e di vivere all’interno della Chiesa e continuare la Sua opera nel Suo nome.
Quando ho letto la lettera testamento, il Conforti mi ha fatto capire la bellezza dei tre voti religiosi perché si tratta di una vita di perfezione che ci consente di stipulare con Dio un’alleanza sacra, in cui ci doniamo a Lui senza riserve staccandoci completamente dal mondano, dalla carne, dal diavolo, per seguire Cristo più da vicino senza preoccupazioni.
Guardando alla mia vita, quando avevo iniziato a seguire Cristo, avevo davvero rinunciato a tutto e lavorato per Lui con tutta me stessa. Ma dopo l’"Evento del millennio"[1], anche se avevo sperimentato la presenza, la guida e l'amore di Dio, avevo sentito anche che si erano lentamente risvegliati in me i desideri della carne. Prima di allora, non avevo pretese riguardo al cibo e al vestito, chiedevo solo di avere il necessario; ma oggi sono, forse anche inconsciamente, attratta dal vestire bene, e sento di aver deviato dalla strada intrapresa, dimenticando quello che il nostro fondatore, Mons. Calza, ci disse: "Nella vita bisogna accontentarsi ".
Nella vita di comunità, sebbene ci riuniamo per il ritiro mensile, inconsciamente vorremmo evitare di incontrarci, e anche se lavoriamo insieme a due a due, spesso emergono fra noi delle divergenze.
Riguardando in particolare al rapporto con una sorella con cui collaboravo, poiché questa era piuttosto sensibile e non molto comunicativa, mentre io amavo parlare, era facile che io, senza volerlo, la ferissi. Quando ho scoperto le emozioni che questa sorella provava, ormai le ferite erano già state inferte. All'inizio non potevo accettare i suoi silenzi, ed ero piuttosto seccata; successivamente, mi sono accorta che sebbene stessi comunicando, il mio modo di parlare era troppo diretto e questa sorella non riusciva ad accettarlo e quindi provocava in lei una chiusura maggiore. Vedendo questo risultato, ho pensato che l’unica cosa da fare fosse cambiare il mio tipo di comunicazione, facendo particolare attenzione che la sorella in questione si sentisse prima a suo agio e con un senso di sicurezza, in modo che poi lentamente si sentisse più libera e incominciasse ad esprimere le sue idee e i suoi sentimenti.
La lettera testamento ci mostra anche che il grande valore dell'obbedienza è molto più gradito a Dio di qualsiasi altra offerta. Essa è il dono più prezioso che possiamo offrire a Dio, perché con essa ci sottoponiamo a Lui con tutto noi stessi.
Il Conforti condivide con noi anche qualcosa che lo turbava, cioè il fatto che qualcuno disobbedisse o disprezzasse le regole. Questo aspetto mi ha molto toccata, perché è anche la sfida che come congregazione stiamo affrontiamo ora: durante questi ultimi anni abbiamo modificato continuamente le nuove regole che ora sono in prova.
Alcune sorelle pensano che, non essendo esse definitive, non abbiano un valore legale e perciò si sentono libere di trascurarle.
Per quanto riguarda la povertà e l’obbedienza, questo atteggiamento di superficialità e di rispetto è ancora più evidente. Le sorelle si lamentano del controllo e dell'autorità esercitata dalla superiora, senza preoccuparsi di vedere se il loro atteggiamento è veramente quello che Dio richiede. La superiora si lamenta della disobbedienza e della incomunicabilità delle sorelle, dimenticando lo stato d’animo con il quale all'inizio avevano deciso di seguire Cristo.
Questo mi fa ricordare ciò che aveva detto il mio insegnante di filosofia: “Ora sei nel momento in cui vedi tutto negativo, come esprime bene il proverbio cinese: "guardi le montagne e sono montagne, poi guardi le montagne e non sono più montagne, alla fine guardi le montagne e sono ancora montagne". Ora tu sei nel periodo in cui "guardi le montagne, e non sono più montagne", quindi sei in un momento in cui hai bisogno di riaggiustarti.
Il Conforti ci ricorda che è proprio perché la vita di consacrazione con i tre voti è uno stile di vita davvero eccellente, che il diavolo tenta in tutti i modi di scoraggiarci, di farci esitare e persino di farci cadere nella sua trappola. Il Conforti ci insegna quindi a prestare attenzione in ogni momento ai nostri pensieri e alle nostre azioni, per non essere presi in trappola.
Ringrazio Dio per avermi aiutato a rimanere aggrappata e a non abbandonare la vita di preghiera. La sua protezione ha permesso a me, questa sua indegna serva, di continuare a crescere nel giardino della Sua Chiesa.
La fede è il fondamento della vita cristiana ed è anche la pietra angolare della vita consacrata. Il Conforti ci insegna che quando siamo messi alla prova dovremmo rivolgerci a Dio, con una preghiera sincera, rimanere aggrappati alla nostra fede e mantenerci fedeli.
Manterremo scolpiti nel nostro cuore gli insegnamenti del Conforti in qualsiasi situazione ci verremo a trovare, sia essa di tristezza, di dolore, o di tentazione..., anche in condizione di persecuzione, sentiremo che Cristo ci sta guidando".
Quindi, anche nella situazione che ho di fronte, credo e mi fido di Lui che mi sta guardando, che si prende cura della mia vita e porta avanti la storia; in questa situazione di libertà limitata, farò del mio meglio per vivere il massimo spazio.
Carissimi San Guido e Mons. Calza, pregate per noi! Rendeteci capaci di fedeltà alle nostre promesse, così da diventare vere spose di Cristo!
Suor Paola
[1] Un gruppo delle suore della Congregazione era stata attirata e soggiogata da una setta cristiana (nota del traduttore)
Link &
Download
Accedi qui con il tuo nome utente e password per visualizzare e scaricare i file riservati.