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Dimmi in che Dio credi…

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Wayne, NJ - Friday, May 08, 2015

Caro Padre,

… Tra poco avremo tra di noi P. Luigi per il ritiro annuale. E' un tempo privilegiato per rivedere le nostre attività e se stiamo marciando nella direzione giusta, non solo come Provincia, ma soprattutto come persone.

Io sto bene: l'operazione al ginocchio è stata una opportunità per ri-equilibrare il corpo con la mente. Dentro mi sento un leone, ma vedo come le energie esterne, il "famoso corpo" in realtà mostri tutti i segni del tempo, e giustamente così. Spero di essermi riconciliato con la mia umanità.

Il lavoro è tutto da inventarsi ed è fatto di rapporti ed incontro umani che bisogna sapere tessere con estrema pazienza. Un po' alla volta mi sto guadagnando la stima e la fiducia del clero attorno a noi proponendo sempre non solo la supplenza sacramentale, ma anche il nostro specifico dono e la mia esperienza di missionario. Vedo che è proprio questo di cui abbiamo bisogno: la missione, in tutte le sue forme, ci ha arricchito immensamente e permesso di avere una prospettiva unica che il clero locale non ha.

Ho incontri in parrocchia con adulti che desiderano fare un cammino di fede, rispolverando il cuore del Cristianesimo stesso: Trinità e Resurrezione di Cristo. Questo perché da più parti ci viene chiesto di dare le motivazioni per una fede così "assurda". Sono convinto che la religione shapes le persone al punto che oso dire: Dimmi in che tipo di Dio credi e io ti dirò che tipo di persona tu sei. La fede deve incarnarsi nella nostra vita.

New York è il luogo perfetto per il dialogo con i Buddhisti che sono un po' il mio campo. Ho girato i diversi monasteri che dipendono da diverse scuole buddhiste, così anche le Chiese Ortodosse con le loro ricche tradizioni liturgiche e teologiche. In questo enormemente aiutato dal fatto che l'altra metà della mia famiglia è di rito Bizantino e mi ha educato all'apprezzamento della liturgia e dei suoi simboli.

Con i cattolici sono impegnato nei gruppi che fanno capo a Richard Rorr un francescano che va per la maggiore, Fr. Thomas Keating della preghiera del profondo, Fr. Carl Arico, Certosini. Assieme all'America superficie e chiassosa, c'è anche questo tipo di realtà ed una sete di Dio che ad un lettore superficiale di questa società' non appare così' evidente.

La sfida per essere accettati è la credibilità di una vita personale vissuta secondo questi principi. Di libri la gente ne ha tanti a disposizione, vogliono la testimonianza di un vissuto coerente. Questo è appunto il segreto del successo di Papa Francesco: predica quello che lui ha messo in pratica.

Con un ricordo reciproco nella preghiera.

Saluti a tutti i Confratelli di costà e auguri di ogni bene per il tuo lavoro.

Michael Davitti, sx

Davitti Michele sx
16 Maggio 2015
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