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Un saveriano al pre-sinodo dei giovani con Papa Francesco

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“We talk together”

Pre-Synodal Meeting  -  Roma, 19-24 marzo 2018

Mi hanno chiesto di raccontare un po’ della bellissima esperienza fatta come uno dei partecipanti alla riunione pre-sinodale sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” avvenuta a Roma dal 19 al 24 marzo 2018. Questa settimana è stata voluta da Papa Francesco con l’obiettivo che i giovani parlassero “senza filtri”, come lui stesso ha invitato nel suo primo intervento. Eravamo 300 giovani da tutto il mondo in aula e più di 15.000 collegati sui gruppi linguistici di discussione via Facebook. La riunione è stata promossa della Congregazione per il Sinodo e del Dicastero per i Laici, la Vita, Famiglia.

L’esperienza della Comunione

La prima sensazione che vorrei trasmettervi di quei giorni è stata l’avere fatto esperienza di comunione. Mi chiedevo: cosa avranno provato gli Apostoli in quella prima riunione che chiamiamo “Concilio di Gerusalemme”? oppure pensavo all’esperienza della Pentecoste, dove erano riuniti da tutte le parti del mondo e lo Spirito Santo è sceso ed ha effuso i suoi doni, li ha incoraggiati a vivere e ad annunciare il Regno di Dio. Questi 300 giovani avevano il cuore aperto per ascoltare e per condividere quello che avevano nel cuore.  Giovani impegnati nella Chiesa, nella società e nel mondo in generale.  

Il Santo Padre, ha insistito che il prossimo sinodo non solo fosse sui giovani e per i giovani, ma anche un sinodo con i giovani. Da lì l’idea di questo pre-sinodo in cui la Chiesa ha voluto mettersi in ascolto delle voci dei giovani e non solo quelli cristiani, ma tutti i giovani, e così è stato. Eravamo giovani cristiani (cattolici, protestanti, ortodossi), giovani di altre religioni (buddisti, islamici, musulmani, ecc), e giovani atei-non credenti.  

I religiosi-consacrati eravamo più o meno 25 da tutti i continenti e di diverse famiglie religiose, che lavorano direttamente o indirettamente con il mondo giovanile. Ho avuto questa grazia di essere invitato come rappresentante dei giovani religiosi dell’America Latina e come membro di una congregazione missionaria ad gentes.

La sfida: costruire un documento assieme

Dopo aver accolto le parole di incoraggiamento del Santo Padre ed avere ascoltato una panoramica generale sulla situazione giovanile nei diversi continenti, ci siamo messi all’opera per costruire un documento da consegnare al Santo Padre in vista del Sinodo. Ci siamo divisi in gruppi linguistici (Inglese, Francese, Spagnolo e Italiano) e ci siamo messi in ascolto reciproco delle nostre diverse realtà sul tema, “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. L’equipe di redazione del documento ha iniziato a raccogliere tutti i dati per sintetizzarli in un documento che potesse riflettere la voce dei giovani. Il giovedì mattino l’equipe di redazione che aveva lavorato tutta la sera e la notte ci hanno presentato la prima bozza in plenaria, lì il microfono è stato “aperto” per i commenti vari, correzioni, chiarimenti etc... Venerdì mattina, l’equipe di redazione aveva già lavorato sulla seconda bozza e cosi è stata letta in plenaria e ancora una volta hanno fatto i possibili chiarimenti, qui hanno usato una metodologia diversa di quella del giovedì, cioè, hanno chiesto che ogni partecipante potesse esprimere in un post quei punti che erano da sviluppare meglio e quelli su cui si era d’accordo. Sabato mattina i giovani redattori hanno presentato il documento finale ufficiale con 16 pagine, approvato da tutti i giovani presenti in assemblea. Questo documento finale è stato consegnato a Papa Francesco nella Messa delle Palme. Bellissima è stata la frase del giovane che ha consegnato il documento: “Santo Padre in questo documento più che parole le affidiamo il nostro cuore”. Questa penso che sia la sintesi di tutto il documento.

Il documento

Rappresenta la voce dei giovani al prossimo sinodo dei Vescovi ed è diviso in tre parti.

La prima parte è sulle “sfide e opportunità dei giovani nel mondo di oggi”. Una parte per me molto significativa è quella che si riferisce ai “giovani e il futuro”. Cioè, i giovani “Sogniamo maggiori opportunità, una società che sia coerente e si fidi di noi. Cerchiamo di essere ascoltati e non solamente di essere spettatori nella società, ma partecipanti attivi. Cerchiamo una Chiesa che ci aiuti a trovare la nostra vocazione, in tutti i suoi significati. Inoltre, tristemente, non tutti crediamo che la santità sia qualcosa di raggiungibile e che sia una via verso la felicità. Abbiamo bisogno di rivitalizzare il senso di comunità che ci guida a un senso di appartenenza[1]”. 

La seconda parte è specifica sulla “fede e vocazione, discernimento e accompagnamento”, dove i giovani hanno espresso il loro rapporto con Gesù Cristo, con la Fede e soprattutto in relazione al discernimento e accompagnamento vocazionale. I giovani riferendosi agli accompagnatori hanno sottolineato alcune caratteristiche che dovrebbero avere: “queste guide dovrebbero possedere queste qualità: essere cristiani fedeli ed impegnati nella Chiesa e nel mondo; in continuo cammino verso la santità; che non giudichino, ma che si prendano cura; in ascolto attivo dei bisogni dei giovani; sappiano rispondere con gentilezza e abbiano consapevolezza di sé. Inoltre che sappiano riconoscere i propri limiti; conoscano le gioie e i dolori della vita spirituale. Una qualità di primaria importanza è il saper riconoscersi umani e capaci di compiere errori: non perfetti, ma peccatori perdonati. Accade spesso che le guide vengano messe su un piedistallo, e se cadono questo ha un impatto devastante nella capacità dei giovani di impegnarsi nella Chiesa[2]”.

Nella terza e ultima parte si parla della Chiesa, cioè “l’azione educativa e pastorale della Chiesa”. Qui i giovani hanno espresso che tante volte non si sentono protagonisti e che lo stile della Chiesa deve essere quello di non aver paura di mostrarsi vulnerabile. Hanno chiesto un maggior coinvolgimento e soprattutto “vogliamo anche essere una presenza gioiosa, entusiasta e missionaria all’interno della Chiesa. Inoltre esprimiamo fortemente il desiderio di una voce creativa prominente. Questa creatività che trova una sua naturale espressione nella musica, nella liturgia, nelle arti; purtroppo, al giorno d’oggi, questi aspetti sono un potenziale inespresso, essendo il lato creativo della Chiesa sovente dominato dai suoi membri più anziani. Si aspira inoltre ad avere comunità nelle quali i giovani condividono le loro battaglie e dove possono essere testimoni l’uno per l’altro. In molti luoghi ciò sta già accadendo attraverso iniziative laicali, ma c’è comunque bisogno di maggior supporto, sia a livello istituzionale che economico. I giovani dalla Chiesa vogliono avere uno sguardo in uscita, sono interessati alle attività politiche, civili e umanitarie. Da cattolici, essi vogliono essere attivi nella sfera pubblica per il miglioramento della società comune. In tutte queste iniziative, chiedono di essere accompagnati e di essere presi seriamente in considerazione in quanto membri responsabili della Chiesa[3]”.

Possiamo dire che i giovani sono consapevoli della loro presenza e importanza in tutti gli ambiti della Chiesa e della Società in cui viviamo.

L’esperienza del Pregare insieme

Ogni giorno avevamo la Messa in diverse lingue, cioè, Italiano, Francese, Inglese e Spagnolo per quelli che erano cristiani cattolici, anche quelli di Rito Ortodosso Orientale. Venerdì pomeriggio abbiamo conosciuto il complesso di San Giovanni Laterano e abbiamo celebrato la via crucis presieduta da sua Eminenza il Card. Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, famiglia e vita. Il testo della via Crucis era molto bello, ogni stazione era una piccola testimonianza di giovani di tutto il mondo, sottolineo una frase di una ragazza “le amicizie sono la cosa più importante: quando le perdi, rialzarsi è difficile”.

La nostra festa non può finire

Tutto l’incontro posso dire che è stato una festa. Martedì sera è stata una festa interculturale, dove ogni continente ha preparato una presentazione. È stato un momento di allegria. Sabato sera come serata conclusiva siamo stati a Castel Gandolfo dove la Diocesi di Albano ha preparato una bellissima festa con l’animazione di Suor Cristina, vincitrice del “The Voice Italy”. 

Ho sentito e ho vissuto la comunione, perché ancora una volta ho capito il desiderio del nostro fondatore San Guido Maria Conforti che chiedeva di “Fare del Mondo una sola famiglia”, quel desiderio di una fratellanza universale capace di distruggere i muri e costruire ponti. Alla fine è questo che i giovani stanno mostrando alle vecchie generazioni. Come atto conclusivo i giovani hanno ringraziato la gerarchia della Chiesa per aver dato loro l’opportunità di potersi esprimere e di essersi messa in ascolto della loro voce. Vorrei ricordare le parole di Papa Francesco nella Messa delle Palme, che per me sono state parole di vita, “E a voi, cari giovani, la gioia che Gesù suscita in voi è per alcuni motivo di fastidio e anche di irritazione, perché un giovane gioioso è difficile da manipolare. Un giovane gioioso è difficile da manipolare! Ma esiste in questo giorno la possibilità di un terzo grido: «Alcuni farisei tra la folla gli dissero: “Maestro, rimprovera i tuoi discepoli”; ed Egli rispose: “Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre”» (Lc 19,39-40). Far tacere i giovani è una tentazione che è sempre esistita. Gli stessi farisei se la prendono con Gesù e gli chiedono di calmare i ragazzi e di farli stare zitti. Ci sono molti modi per rendere i giovani silenziosi e invisibili. Molti modi di anestetizzarli e addormentarli perché non facciano “rumore”, perché non si facciano domande e non si mettano in discussione. “State zitti voi!”. Ci sono molti modi di farli stare tranquilli perché non si coinvolgano e i loro sogni perdano quota e diventino fantasticherie rasoterra, meschine, tristi[4]”.

Preghiamo per i giovani affinché nessuno rubi loro l’entusiasmo e la gioia del Vangelo.

Evanderson Luiz de Abreu

Parma, 2 Aprile 2018

 

[1] SINODO DEI VESCOVI.XV ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA «I GIOVANI, LA FEDE E IL DISCERNIMENTO VOCAZIONALE» RIUNIONE PRE-SINODALE ROMA, 19-24 MARZO 2018 DOCUMENTO

[2] IDEM.

[3] IDEM.

[4] CELEBRAZIONE DELLA DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE. OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO. Piazza San Pietro. XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù. Domenica, 25 marzo 2018

Evanderson Luiz de Abreu
06 Aprile 2018
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