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Martirio in Burundi. Come sono stati uccisi. Cronistoria

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Articolo apparso in Comix 63, 1995, pp. 30-33

COME SONO STATI UCCISI

Carissimi Confratelli saveriani, vorrei provare a fare una descrizione, per quanto imperfetta e sommaria, di quanto visto e sentito sul martirio dei nostri PP. Ottorino ed Aldo e di Catina, volontaria per 20 anni in Africa, di cui 11 in Burundi.

Sabato 30 settembre alle 6.45: è già notte da poco più di un quarto d'ora. Degli spari alla missione di Buyengero, a 1800 metri di altitudine, in diocesi di Bururi. Missione iniziata da soli cinque anni.

Versione militare

Il Tenente interrogato da me disse.
- "Siamo subito saliti. Alle sette abbiamo circondato la missione. Abbiamo battuto alla porta. Nessuna risposta. Siamo entrati: era aperto. Abbiamo visto la tragica realtà dei tre cadaveri. Siamo usciti. Abbiamo interrogato a lungo una donna che poi abbiamo scoperto che era una pazza ...".

A che ora avete comunicato l'accaduto ai vostri Superiori?
- "Alle ore 9 della notte".
Ho saputo che avete avvertito l'amministratore generale comunale solo alle 11, dopo ben quattro ore. Come mai se lui è il primo responsabile della zona?
- "Abbiamo impiegato molto tempo per l'inchiesta alla pazza. Eppoi, data l'insicurezza esistente abbiamo percorso il chilometro che separa la nostra postazione dalla missione in un'ora ad andare e un'ora a tornare camminando a quattro gambe!"
Come mai all'amministratore non avete detto chiaramente che erano i Padri che erano morti e Catina?
- "Ho inviato dei miei subalterni, non sono stato io".

Le Suore

Da aggiungere: alle sorelle Suore della Misericordia di Savona che sono lì da un anno e che sono in buonissima relazione con i militari, non hanno detto nulla. La sorella Angelica (argentina) che era sola alla casa delle Suore, l'ha saputo solo al mattino alle 7.00 da una ragazza vicina di casa. E' corsa a vedere. Disperata è partita in macchina per andare a Bururi a portare la dolorosissima notizia. Da lì, per telefono, a Bujumbura; l'allarme. P. Sergio Marchetto è venuto di fretta a cercarmi su una collina con una sorella benedettina ospite a Buja e così pure P. Bepi De Cillia.

La gente

Ciò che la gente ha già detto e testimoniato, con nomi e cognomi di chi è testimone di questa deposizione fatta dinanzi al sindaco.
Tre militari sono saliti alle ore 6.30. Per strada hanno incrociato una persona giovane e poi, vicino alla missione, un'altra. Entrambi poi hanno sentito gli spari successivi.
Un'altra persona ha spiato per la porta semichiusa e ha visto i tre in uniforme scendere lesti verso la base con il bottino. Al mattino un tutsi, di cui sappiamo nome e cognome, ha trovato due banconote da 5.000 franchi burundesi e altre di piccolo taglio sono state raccolte da altri e consegnate all'amministratore; erano sulla strada che scende dalla missione verso la postazione (militare) e verso il mercato.

I Saveriani

Come abbiamo trovato noi la scena. C'erano molti soldati intorno alla missione, e poca gente. Molte autorità civili della Provincia. La scena è indimenticabile: i tre cadaveri quasi in fila nel salone della missione: prima P. Aldo, subito dopo P. Ottorino, e dietro Catina. Quasi tutti e tre nella stessa posizione supina. Tutti e tre in un lago di sangue e con lo squarcio della pallottola alla testa (Catina anche al cuore). I colpi visibili sul muro sono tutti ad una altezza di meno di un metro. Esperti della sicurezza belga che erano con noi, hanno dedotto che li avessero fatti inginocchiare e poi hanno sparato. A quell'ora i Padri erano nelle proprie camere; dal breviario francese abbiamo visto che avevano già recitato il Vespro in chiesa, come d'abitudine, verso le 17.30.
Catina era in cucina perché fortunatamente il domestico non era in casa. Li avrebbero riuniti nel salone e assassinati. Le cartucce sono state prese dai militari.

Non c'erano mai stati ladri 

Dopo un po' di ricerca abbiamo costatato che avevano rubato da P. Aldo i soldi (pochi) che hanno trovato, buttata via la roba per la messa sul letto, per prendere il suo zainetto nuovo e mettervi la refurtiva. Hanno preso la sua radiolina nuova e quella del refettorio.

Poi da P. Ottorino: tutto il denaro nel cassetto della scrivania; poteva essere abbastanza consistente dato che ogni giorno si vendevano le lamiere per la gente, a prezzo imbattibile, per aiutarli. Hanno rubato la cinepresa regalatami dalla sorella del defunto P. Fiore, microfoni ed altre cose, come scopriremo in seguito, dopo un più attento controllo. Non hanno scassato nulla. Non avevamo cassaforte. Fin dall'inizio, non avevamo alcun guardiano per la notte. Non c'erano mai stati i ladri.

I preparativi per la sepoltura

I cadaveri sono stati composti con tantissimo amore da Angelica e Silvana, Sorelle della Misericordia e dalle due benedettine dovute scappare dalla loro missione di Kabulantuwa per i continui combattimenti e scontri sul posto. Era la domenica pomeriggio. Le bare sono arrivate da Bujumbura con il P. Bepi De Cillia solo il lunedì pomeriggio. Nel frattempo le salme sono rimaste distese per terra nel salone dove erano stati trucidati. Solo un gruppo di 30-35 operai hutu, benevoli, sono venuti a scavare la grande fossa comune... unica (dove poi si è costruito il muro divisorio tra le tre tombe) posta davanti al campanile, a fianco della chiesa, nel luogo più visibile.

Nessun catechista, nessun cantore per preparare la Messa del giorno seguente. La desolazione e tanta tristezza.

Il funerale

Ma il giorno del funerale, se la gente era poca all'inizio, poi i cortei di macchine hanno fatto venire la gente in folla ed è stato il trionfo.

La presenza massiccia dei rappresentanti, in Burundi, dei diversi Paesi e l'arrivo del Presidente della Repubblica sono stati un dono grandissimo e tanto tanto significativo.
Nella grande tristezza della tragedia indicibile che ci ha colpito, la celebrazione del funerale che ci ha meravigliato, consolato e sostenuto: un trionfo meraviglioso, una manifestazione di fraternità, di solidarietà, di comunione universale. Tutte le ambasciate, i consolati, la UE, ecc. si sono dati tutti appuntamento per mostrare forte questa solidarietà, protesta e grido di speranza.

Ma con loro, tutto un affluire di Fax, di telefonate e tanta tanta preghiera e sofferenza assieme, e lacrime e speranza, grazie al miracolo del mistero pasquale che trasforma il pianto in tenerezza e la sofferenza in resurrezione.
Siamo contenti di potervi annunciare che il nostro Confratello P. Querzani ha filmato tanto e ne uscirà una video-cassetta che sarà certamente un documento meraviglioso che mostra il trionfo di cui parlavo sopra.

L'omelia che ho chiesto di poter fare in kirundi, mi è costata tanto per voler osare e non esagerare, per non nascondere la verità, almeno in parte. Mi è stata chiesta da tantissimi abbés e Religiose. Credo abbia donato intensità all'insieme. La presenza tanto numerosa dei nostri fratelli dello Zaire è stata molto bella ed incoraggiante. Li ringraziamo con tutti coloro che ci hanno seguiti spiritualmente.

Ora nella parrocchia c'è il Vicario Generale della Diocesi e noi pensiamo di decidere nella prossima assemblea del 12 ottobre, all'arrivo dei due PP. Lanaro, chi andrà a continuare la Missione.

Modesto Todeschi sx


Articolo apparso in Comix 63, 1995, pp. 36-37

CRONISTORIA

1 Ottobre 1995, ore 7,05: Una telefonata di P. Marano annuncia alla DG la morte dei confratelli, uccisi a Buyengero la sera precedente verso le 18.45 ora locale. I cadaveri sono stati scoperti solo al mattino alle 7.00 (6.00 ora italiana).

ore 9,00: Partono per il Buyengero P. Modesto e P. De Cillia con il Console Italiano, le autorità dell'Ambasciata Belga, il segretario della Nunziatura e la dottoressa Marchello. Prima di partire decidono che i corpi vengano sepolti in Burundi.

Ore 10.00: Radio e televisione diffondono la notizia in Italia. I familiari sono stati appena avvertiti.

Ore 13.22: Il primo messaggio di cordoglio è quello della signora Agnelli, ministro degli esteri.

Ore 13.30: Tutti i telegiornali aprono con questa notizia. Per tutto il giorno è un susseguirsi di messaggi e di giornalisti sia della stampa che delle televisioni (TMC e TG4).

Ore 17.00: Tutti I Saveriani e le Saveriane presenti a Roma si radunano nella cappella della casa generalizia per pregare.

Ore 17.30: Di ritorno da Buyengero P. De Cillia ci comunica che sembra si tratti di una vera esecuzione: fatti inginocchiare e poi giustiziati con un colpo alla testa.

Ore 18,43: Telegramma del P. Generale dei Gesuiti, P. Kolvenbach

Ore 20.00: Primo posto alla notizia e ampio spazio in tutti i telegiornali della sera. Apprezzabile soprattutto il servizio del TG1.

Lunedi 2 Ottobre: Si susseguono i messaggi di partecipazione di tante Persone. Tra gli altri, il Presidente del Consiglio Lamberto Dini, il Sen. Giulio Andreotti, L'On. Bertinotti, il Card. Tomko, i Superiori di tanti Istituti missionari. Alcuni privati cittadini portano fiori.

Ore 13.25: Messaggio del Santo Padre. 

Ore 20.45: il Presidente della Repubblica Italiana O. L. Scalfaro fa una lunga telefonata alla DG.

Ore 22.00: Comunicato ufficiale della DG.

Martedi 3 ottobre: Continuano ad arrivare messaggi

Ore 11,00 ( 10.00 in BU): Iniziano i funerali dei confratelli a Buyengero

In giornata: L'ambasciatore italiano all'ONU Fulci, in qualità di Presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, condanna davanti al medesimo Consiglio le uccisioni di Buyengero. Riprende nella sua dichiarazione gran parte del comunicato ufficiale della DG. I membri del Consiglio di sicurezza si associano.

Ore 19.00: A Gambellara, paese di P. Maule, S. Messa in ricordo dei martiri. Presiede Mons Bubudira, vescovo di Bururi, arrivato in mattinata da Bruxelles. Al suo fianco Mons. Giovanni Gazza e il Vicario Generale della diocesi di Vicenza.

Mercoledi 4 ottobre, ore 15.00: S. Messa a Fiera di Primiero

Ore 20.30: S. Messa a Udine. (per la DG hanno partecipato a tutte queste messe i PP. E. Garcia e Trevisan).

Sabato e domenica 7 - 9 ottobre: A Parma, Udine, Venezia, Piacenza e Roma si organizzano celebrazioni con la partecipazione del vescovo della città.

E' questa una breve cronistoria di come l'uccisione dei nostri confratelli è stata vissuta, a partire dalla Casa Generalizia, nei primi giorni. In modi diversi, in tutte le Regioni Saveriane sono stati ricordati i nostri martiri.

Todeschi Modesto sx
30 Settembre 2015
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