I vescovi giapponesi hanno recentemente pubblicato due messaggi: uno in occasione dell’ottantesimo anniversario della fine della guerra e l’altro contro la proliferazione delle armi atomiche nel mondo. La Chiesa cattolica in Giappone rappresenta meno dell’1% della popolazione, eppure, nei limiti del possibile, fa del suo meglio per promuovere e costruire la vera pace.

Da decenni, in Giappone, nella prima metà di agosto (dal 6 al 15) si celebra un periodo speciale dedicato alla preghiera per la pace. In tutte le chiese e istituzioni cattoliche, a ogni livello, vengono organizzate messe per la pace, incontri, tavole rotonde, preghiere, concerti, testimonianze, mostre di dipinti, disegni, poesie e composizioni che ricordano l’importanza della pace per l’individuo, la famiglia, la società, la nazione e il mondo intero. I fedeli sono molto attivi e cercano di coinvolgere anche i non cristiani.

La società giapponese, com’è noto, commemora sempre le bombe su Hiroshima e Nagasaki, gli orrori dell’ultima guerra e i suoi eroi in un’ottica nazionalista. Tanti bambini e anziani, come gesto di preghiera per la pace, realizzano lunghe file colorate di gru di origami.

In questo contesto, i cattolici giapponesi hanno una visione più universale della pace, ispirandosi soprattutto agli insegnamenti dei recenti pontefici. Dai discorsi dei papi traggono i contenuti da diffondere, cercando di promuovere “la pace del Signore” anche tra chi la interpreta in modi molto diversi.

Anche nelle piccole chiese affidate ai Saveriani si prega e si lavora per sostenere la pace, in un’azione che contrasta il riarmo e dà voce ai valori della vita e del Regno di Dio. (Silvano da Roit sx)

In allegato i due testi dei vescovi giapponesi

https://dg.saveriani.org/it/comunicazioni/editoriale/item/un-viaggio-per-tessere-la-pace-portando-con-noi-la-speranza

Recently, the Japanese bishops have issued two messages: one on the occasion of the 80^th anniversary of the end of WWII and the other against the proliferation of nuclear weapons in the world. The Catholic church in Japan represents less than one percent of the population, yet she does her best to promote and build true peace.

For decades, Japan has been dedicating the first half of August (August 6^th-15^th) to a special prayer for peace. In every Catholic church and institution, at all levels, Masses for peace, meetings, panel discussions, prayers, concerts, testimonies, exhibitions of painting, drawings, poetry and compositions are organised to remind people of the importance of peace for individuals, families, society, the nation and the entire world. The faithful are much active and try to engage non-Christians as well.

As it is known, the Japanese society always commemorates the bombs on Hiroshima and Nagasaki, the horrors of the last World War and its heroes from a nationalistic perspective. Many children and elderly make long rows of colourful origami cranes as a sign of prayer for peace.

On the contrary, the Japanese Catholics have a more universal view of peace that draws inspiration particularly from the teaching of recent popes. They derive from the popes’ speeches those contents which they spread in the attempt to promote “the Lord’s peace” also among those who interpret peace in very different ways.

Also, in the little churches entrusted to the Xaverians, Catholics pray and work to support peace as part of an action that opposes rearmament and gives voice to the values of life and the Kingdom of God. (Silvano da Roit s.x.)

In attachment are the two messages of the Japanese Bishops

https://dg.saveriani.org/it/comunicazioni/editoriale/item/un-viaggio-per-tessere-la-pace-portando-con-noi-la-speranza