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Il sogno – delirio di un ultra ottuagenario

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Andiamocene altrove...” (Mc 1, 38). Questo sogno-delirio di un ultraottuagenario partecipa a una eventuale iniziativa di Saveriani che, a servizio della chiesa locale, si presentano al Vescovo offrendo la loro disponibilità.

- “Ha dove non c’è nessuno che testimoni che Dio è Padre e che tutti siamo fratelli e sorelle?

Siamo qui...

- “Se ha un parroco che chiede qualcuno che lo aiuti nella periferia più abbandonata...

Eccoci...

- “Possiamo collaborare nella formazione delle comunità, nelle pastorali (sociale, famigliare, vocazionale, indigenista, carceraria, ministero della misericordia...).

Inoltre, la Chiesa locale, raggiunta una sufficiente autonomia e con la responsabilità della Missione ad Gentes, ringrazia i missionari saveriani e consente loro di servire dove il bisogno è maggiore.

E i Saveriani, missionari itineranti, eseguito il servizio programmato in un territorio, ripartono per un nuovo programma di missione rispondendo a nuove chiamate.

Invece cosa sta capitando? Sta capitando che, affezionati a posti-strutture-persone-quasi nostro patrimonio, siamo costretti a lasciare il bel tutto perché vecchi e ammalati!

Perché aspettare d’avere il fiato grosso? Perché non anticipare il lascito e vivere l’esperienza di Chiesa in uscita?

Parlando di ‘anticipare’, credo proprio che sia importante, non solo partire, ma anche ripartire, durante la formazione di base, ‘attualizzati ogni giorno’ nel “Venite dietro a me” (Mc 1,17) in spiritualità di comunione (S. Giovanni Paolo II, NMI,43) e nella realtà del cambiamento epocale.

“Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi” (A. Einstein).

Per cambiare non ci sono formule magiche, ma qualche metodo-strategia potrebbe aiutare, come: durante la teologia, privilegiare la missiologia; acquisire la base linguistica per le lingue; vivere la cultura del dialogo e dell’incontro;  imparare ad abitare nel mondo digitale; favorire le specializzazioni per mantenersi, almeno un po’, col proprio lavoro (tessendo stuoie?) e condividere, coi laici, il mondo del lavoro, lavorando...

E davvero concretizzare la spiritualità di comunione, insieme, anche col “metodo d’osservare, ascoltare, paragonare, pensare” (cfr. A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap. XXXI) e agire e verificare e ricominciare... Facciamo i Capitoli e, dopo un po’, dimentichiamo i suddetti (salvo il XVIII CG: ce lo ricorda tutti i giorni il Calendario Saveriano 2024).

E la Formazione Permanente? La DG fa proposte opportune e certamente c’è chi ne approfitta e bravo lui. Circolano anche i Quaderni dei “Centro Studi” e brave e bravi i membri che li compongono, ma non si ha l’impressione che la comunità Saveriana di base si coinvolga nella riflessione.

E, nuova sfida, come essere missionari nel Sesto Continente? Adesso anche a quel mondo siamo inviati ad annunciare!

La Campagna della Fraternità della Quaresima 2024, in Brasile, svolgerà il tema: FRATERNITÀ e AMICIZIA SOCIALE, con lo Slogan: “Voi siete tutti fratelli e sorelle” (Mt 23,8). La Campagna della Fraternità è, tutti gli anni in Brasile, una provvidenziale pratica di conversione. Ce l’auguriamo, reciprocamente, anche per riscoprire il nostro carisma missionario, seguendo il Signore che va altrove...

(Pino Leoni sx, “estratto dal diario, 1 febbraio 2024”)

Pino Leoni sx
07 fevereiro 2024
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