P. MARIO BOGGIANI
Gazzolo d’Arcole (VR) 14 settembre 1914
Padang (Indonesia), 23 gennaio 2002
La mattina del 23.1.2002, all’ospedale Yos Sudarso di Padang (Indonesia) è spirato il P. Mario Boggiani. Era stato ricoverato il 28 dicembre 2001 per una broncopolmonite e posto, quasi subito, in rianimazione. Assistito da confratelli, medici e infermiere che gli volevano veramente bene, ha sopportato con calma e fede il suo calvario, in cui si alternavano stati di coma e periodi di lucidità.
Aveva 87 anni compiuti, essendo nato a Gazzolo d’Arcole (VR - Italia) il 14.09.1914.
P. Mario, orfano di padre, caduto sul fronte di Gorizia durante la prima guerra mondiale, entrò tra i Saveriani nella Casa Apostolica di Vicenza nell’ottobre del 1929, dopo aver frequentato la prima ginnasio (come si diceva allora) nella scuola parrocchiale di Villanova di S. Bonifacio (VR). Nel 1931 passò a Grumone (CR) per il Ginnasio Superiore. Fece quindi l’anno di Noviziato a S. Pietro in Vincoli (RA), concluso con la Prima professione l’8 ottobre 1934. Fu infine a Parma per gli studi liceali e teologici, interrotti da due anni di prefettato, 1936-37 a Grumone (CR) e 1937-38 a Vallo della Lucania (SA). Fu ordinato presbitero nella cattedrale di Parma il 21.3.1942.
In quegli anni, normalmente, dopo l’ordinazione si partiva per la Cina, ma allora infuriava la seconda guerra mondiale e non era possibile viaggiare. Per questo P. Mario trascorse quattro anni nella comunità di Grumone (CR) con l’incarico di propagandista; lavorò prevalentemente nelle non lontane parrocchie della diocesi di Brescia.
Partì per la sospirata missione della Cina con la prima spedizione saveriana dell’immediato dopoguerra. Dal gennaio del 1947 studiò il cinese a Pechino. Nel novembre del ‘48, per l’avanzare dell’Ottava Armata comunista abbandonò la capitale e raggiunse, con gli altri confratelli studenti di lingua, la Provincia del Khiang-Shi nel sud della Cina. Dopo qualche mese però i soldati di Mao tse tung arrivarono anche a Chang-Hsu e P. Mario, con i PP. Volta e Aliprandi, questa volta non si mosse e, pur tra mille difficoltà e limitazioni, riuscì a restare sul posto per più di due anni.
Espulso dalla Cina l’11.2.1951, e dopo quasi sei mesi trascorsi ad Hong-Kong, fu destinato con altri sette confratelli alla nuova missione di Padang (Indonesia), la patria definitiva di P. Mario che in Indonesia trascorrerà tutto il resto della sua vita.
Dopo un anno trascorso a Bukittinggi P. Mario fu chiamato a lavorare nella parrocchia della cattedrale di Padang (53-58) dove si avvalse, per le varie iniziative, dell’opera della Legio Mariae da lui introdotta in quella diocesi. Ritornò quindi a Bukittinggi (58-67) ai tempi della lotta per l’indipendenza di Sumatra: la presenza dei soldati occupanti con le famiglie lo spinse ad aprire asilo e scuola elementare. Sempre impegnato per asili e elementari - oltre naturalmente al ministero pastorale e dopo le parentesi di Payakumbuh (67-68) e Sawalunto (68-71) - a Padang-Panjang (71-84) e ancora a Sawalunto (84-90): “… dove Cristo povero è più visibile che in altri fronti. … le due scuole, asilo ed elementari, sono la mia gioia… Ma la gioia più grande è là nelle diverse cristianità che dipendono da qui” (Lett. 31.8.88).
Infine, dal 1991al 1999, l’ultimo servizio alla Biara di Padang: “… la mia stanza è diventata un vero confessionale dove tanti vengono a confessarsi… Nei momenti liberi tengo il mio servizio divino agli ammalati cattolici del mio ospedale e agli anziani della Casa di Riposo, dove ogni tanto qualcuno si converte e qualche altro parte per il lungo viaggio senza ritorno” (Lett. 22.3.1994).
P. Mario ha scritto nel 1989: “…è stata l’obbedienza che mi ha sempre messo nell’occasione di realizzare nuove opere di bene e tante nuove conquiste di anime che sono i monumenti più belli e duraturi per un missionario della prima linea…[che] mi ha portato a realizzare quello che io non avrei mai pensato”.
Il Signore lo accolga nell’eterna festa del Cielo.
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