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Collini P. Giovanni Battista

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P. GIOVANNI BATTISTA COLLINI  
Vergnacco (UD), 16 dicembre 1911
Udine, 4 Maggio 1974

di Vergnacco - UD
Missionario in Cina imprigionato, ed in Sierra Leone
Di anni 63. Numero di Professione 129

    Era nato a Vergnacco (UD) il 16.XII.1911 da un'umile famiglia della zona collinare precarnica. Dopo alcuni anni di studio nel Seminario Diocesano, a 17 anni, la sera del 31.X.1928 arrivava a Parma nell'Istituto di Mons. Conforti.

    Pronunciati i Voti Religiosi il 3.XI.1929 e dopo l'Ordinazione Sacerdotale (11.1V.1936), trascorse alcuni mesi a Vallo della Lucania e poi a S. Pietro in Vincoli da dove chiese di partire per le Missioni.

   Imbarcatosi a Venezia sulla nave "Conte Rosso", l'8.II.1939 assieme ai PP. Remigio Piacere, Domenico Rovedatti e Giovanni Fochesato partiva per la Cina in un momento difficile politicamente e civilmente.

   Per tredici anni egli fu in Cina una specie di "missionario volante", mentre già vari altri Padri venivano gradualmente posti a confino o in concentramento; lavorò a Nanyang, a Sichwan, a Cheng-chow, a Loyang (dove nel 1947 ricevette la notizia della morte della sua buona mamma), a Teng-Fong.

    Fu proprio a Teng-Fong che il 30.III.1952 venne arrestato e tradotto in carcere assieme al P. Urbani ed al P. L. Ly cinese: di questi 18 mesi di carcere egli lasciò un diario dal quale traspare la sua forza spirituale ed il suo grande senso di sacrificio unito alla privazione di ogni forma di apostolato. Durante questi mesi venne sottoposto ad ogni forma di derisione psicologica e di falsa accusa. Fu accusato di opporsi al Governo, di aver fatto pressioni sui giovani, di aver fabbricato medicine false, di essere una spia del capitalismo vaticano... Condannato da un tribunale popolare venne espulso dalla Cina; il 23 novembre 1953 giungeva in Italia.

   La sosta italiana fu breve. Per le sue insistenti richieste nel febbraio 1957 partiva per la nuova Missione Saveriana del Sierra Leone in Africa Occidentale; qui (a Kabala, a Makeni, a Lunsar, a Mange ed a Magburaka) lavorerà per oltre 17 anni unendo al ministero apostolico uno spiccato talento per l'adattamento, per lo studio dei costumi, dei dialetti, della mentalità e del folklore locale. Divenne il più esperto tra tutti i Padri, adatto ad introdurre i giovani Confratelli alla Missione.

    Pochi giorni dopo il suo rientro in Italia per cure, nel pomeriggio del 4 Maggio 1974 moriva tragicamente in un gravissimo incidente stradale nei pressi di Udine: Dio lo chiamava al riposo eterno.

DG
04 May 1974
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