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Novello P. Antonio

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P. ANTONIO NOVELLO
S. Vito di Leguzzano (VI), 14 dicembre 1934 
Roma, 6 novembre 1968

Di S. Vito di Leguzzano - VI
Missionario in Giappone; stroncato da malattia a 34 anni
Numero di Professione 459
Sepolto a S. Vito di Leguzzano - VI

    P. Antonio Novello nacque a S. Vito di Leguzzano (VI) il 14.XII.1934 da famiglia di umili condizioni, ma ricca di fede cristiana. Colpito da una predica del P. Antonio Galeazzi, si decise per la vita missionaria, entrando nella Scuola Apostolica di Vicenza il 20.IX.1945.

    Dotato di natura timida e riservata sapeva invece essere fedele e generoso in ogni impegno coltivando con vera devozione l'amicizia specie negli anni della teologia.

    Il 21.XII.1958 veniva ordinato Sacerdote nella Cattedrale di Parma e l'anno successivo, nell'agosto 1959, a soli 24 anni, partiva per la Missione Saveriana del Giappone. Superato con decisione e tenacia l'ostacolo della lingua lavorò come missionario nella località di Miyakonio e di Nobeoka unendo al lavoro pastorale l'attività di insegnante di Etica e di Religione presso il Liceo Femminile e presso la Facoltà di Magistero ed Economia domestica della città.

  Rientrato in Italia perché bisognoso di un po' di ristoro, partecipò nel settembre 1968 al Corso di aggiornamento a Roma per Missionari reduci: quivi la mattina del 24 settembre fu colto da improvviso malore che lo tenne per due mesi privo di conoscenza in stato di agonia: morì il 6.XI.1968.

    La sua figura acquista grandezza nelle testimonianze di alcuni Confratelli:
    “… Sotto la sua apparente ritrosia, si scopriva un'anima di eccezionale delicatezza e di lineare sincerità con sè e con tutti".

    "Era un'anima innocente, cristallina, che non aveva mai voluto ricorrere a compromessi...”

    "... Vedeva l'apostolato solo come cooperazione per la diffusione del Regno di Dio e perciò combatteva in sé e negli altri, la tendenza a mettersi in mostra, a voler primeggiare...”.

    “… P. Novello era il migliore di noi tutti. Credeva al Paradiso e se lo preparava giorno per giorno. Concepiva l'apostolato in profondità. Non era un divo che attirasse le folle. Ma quando uno partiva con lui, con lui doveva arrivare alla sua meta vera ..."

DG
06 Noviembre 1968
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