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Covid, appello dal Bangladesh: "stiamo per diventare come l'India"

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Non nasconde la sua preoccupazione per la situazione del Covid nel Paese asiatico Claudio Modonutti, missionario saveriano e medico, 68 anni, friulano di origine. Dal 1 luglio scorso, un nuovo rigido lockdown è stato imposto dal governo in seguito ad aumento dei casi di coronavirus legati alla variante Delta definito «pericoloso ed allarmante».

«Siamo di fronte a un tornado che sta per investirci, ma non possiamo prepararci come in Europa. Se i numeri aumentano con il trend mostrato in quest’ ultima settimana, a breve avremo i media internazionali che mostreranno dal Bangladesh le stesse immagini dell’ India di qualche tempo fa». Non nasconde la sua preoccupazione per la situazione del Covid nel Paese asiatico Claudio Modonutti, missionario saveriano e medico, 68 anni, friulano di origine. Dal 2004 è impegnato nell’ ospedale cattolico di Dinajpur, nel nord del Bangladesh: una struttura fondata e gestita dai missionari del PIME, con circa 100 posti letto. Dal 1 luglio scorso, un nuovo rigido lockdown è stato imposto dal governo in seguito ad aumento dei casi di coronavirus legati alla variante Delta definito «pericoloso ed allarmante». Di conseguenza, uffici pubblici e privati sono stati chiusi, attivi sono rimasti solo i trasporti per motivi sanitari. «Vietato uscire di casa tranne che in casi di emergenza», ha spiegato il portavoce del ministro della Salute. La decisione della severa quarantena è stata presa dopo che il 24 giugno sono stati registrati più di 6.000 nuovi casi e il giorno successivo ben 108 decessi: dati allarmanti (il secondo picco più alto dall’ inizio della pandemia), che hanno costretto le autorità a imporre misure pesantemente restrittive. Stando alle stime della Johns Hopkins University, sino a fine giugno 2021, il Bangladesh - che conta circa 170 milioni di abitanti (terzo Paese musulmano al mondo per popolazione, dopo Indonesia e Pakistan) - ha registrato finora 878.804 casi, con 13.976 decessi. A preoccupare particolarmente è il fatto che i casi di coronavirus stanno aumentando a ritmi molto elevati da metà maggio. La notizia del lockdown ha scatenato un esodo di massa da Dhaka di persone che, non potendo rimanere in città per lavorare, si sono diretti verso i villaggi di provenienza, spesso a centinaia di chilometri dalla capitale. In un Paese ad altissima densità di popolazione come il Bangladesh, questo ha provocato il caos. Un quotidiano locale ha descritto le scene cui si è assistito – masse di persone che si sono accalcate su traghetti e mezzi di fortuna (essendo bloccati i treni e gli autobus a lunga percorrenza) - con l’ eloquente titolo «Madness, again» (“di nuovo follia”)...

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Gerolamo Fazzini
04 Julio 2021
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