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Buona Pasqua

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BUONA  PASQUA

12«Or dunque – oracolo del Signore –, ritornate a me con tutto il cuore (Gl. 2,12)

Visto con il senno del poi, quest’invito che è risuonato all’inizio della Quaresima non poteva essere più azzeccato e opportuno: non succederà niente se non si mette in gioco il ‘cuore’! Saranno i giorni del niente, una volta di più, se non si avverte che è in gioco tutto… perché in Quaresima non si tratta di mettere pezze, aggiustare qualcosa, mimetizzarsi, farsi belli, apparire: è il cuore, è l’essenza di noi stessi che ha bisogno di sentirsi vero, autentico, orientato verso una meta che valga la pena!

Molto suggestiva, anche se un po’, solo un po’, illusoria quell’espressione con cui Susanna Tamaro intitolava un suo famoso libro: “Va’ dove ti porta il cuore!”… E’ il cuore infatti che intuisce ed è il cuore che muove, che mantiene vivo il ‘desiderio’ di arrivare!

A cosa si riferiva quindi quell’invito “ritornate a me con tutto il cuore” se non all’esigenza di ritornare a Dio ‘interi’, completi, compatti, coscienti di valori e limiti ma padroni di se stessi, liberi poi di consegnarsi, appunto, ‘con tutto il cuore’ all’Unico che completerà il cammino che il cuore non avrà né saputo né potuto completare?!

La Quaresima è come una prova, un allenamento, un esperimento per così dire del cammino della vita stessa: per chi sinceramente vuole raccogliere la sfida dell’esistenza, il cuore gli sarà di guida, meglio di radar per un avanzamento progressivo ed esaltante fino alla meta.

Anche se un sentimento d’inadeguatezza ci coglie, soprattutto nell’ultima tappa di Quaresima che è la Settimana Santa: siamo coscienti che il cammino completo è stato possibile solamente a uno, a Gesù Cristo, a Colui che, ‘intero’, si è consegnato alla volontà del Padre.

Eppure nonostante questo, abbiamo bisogno di tentare questo cammino, di dare retta al cuore che intuisce che questo camminare porta alla pienezza!

Dando retta al cuore, si ha la certezza della meta: la pienezza di vita! La Risurrezione!

Anche se tutto questo solamente ci sarà possibile tra paure ed esaltazione, tra dubbi e certezza, tra incredulità e fiducia… Come fu per i primi: il relato del trionfo della Vita, nei Vangeli è, incredibilmente, il meno esaltante che si possa immaginare! Guardate:

«9Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, (…) 10Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. 11Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

12Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. 13Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.

14Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. 15E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura». (Mc. 16, 9-15)

Come una simile notizia si sia potuta divulgare, con le premesse di così grande incredulità e paura da parte di coloro che erano stati testimoni, non si sa! Eppure essa ha fatto il giro del mondo e ancora è annunciata e ricordata… Perché è il cuore di ogni credente quello che ne intuisce l’importanza per la Vita di ogni persona!

Ed è una notizia ‘si fatta che trasforma chi la riceve a sua volta in un ‘annunciatore’! E’ l’augurio più bello che ci possiamo fare noi discepoli, testimoni del cammino di Gesù Cristo: che ci lasciamo coinvolgere “con tutto il cuore” nel moltiplicare la notizia.

Buona Pasqua

Mario Carmelo Mula sx
14 Aprile 2017
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