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Uccelli P. Pietro

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P. Pietro Uccelli
Barco Bibbiano (Reggio Emilia), 10 Marzo 1874.
Vicenza, 29 Ottobre 1954

    Da Fede e Civiltà, LII (1954), 246-247, a firma di Luigi A. Grazzi sx:
"Alle ore 19,15 di Sabato 29.X.1954, una grande luce si è spenta nella Famiglia dei Missionari Saveriani, con la morte di P. Pietro Uccelli, nato nella provincia di Reggio Emilia il 10.III.1874.

    Una folla immensa convenuta da tutto il Veneto, che lo conosceva e venerava da 35 anni, si è inginocchiata al passaggio della sua salma con quella convinzione interiore che fa gridare al popolo il manifesto passaggio dei Santi.

    Chi era P. Uccelli? Il figlio di un calzolaio divenuto prete e parroco per vocazione. Distintosi per zelo e virtù fin dai primi anni del suo ministero sacerdotale, era considerato dal suo Vescovo e dal Clero locale, una perla di prete negli ultimi anni dell'Ottocento emiliano...

   Trovandosi egli un giorno a predicare a Poviglio, si recò a Parma per sentire il Vescovo Magani commemorare i Martiri della Cina uccisi dai Boxers nel 1900. La parola del Vescovo che elogiava il neonato Istituto di Mons. Conforti, scaldò l'animo del pretino Uccelli... ,“Perché non potrei prendere io il posto di qualcuno che è caduto laggiù?" Decise in quel momento la sua vocazione missionaria, a Parma tra i Saveriani.

   ... Dopo tre anni di difficile lotta sia nei confronti del Vescovo Diocesano sia nei confronti del padre, Don Pietro vinse la causa, ed entrò all'Istituto Emiliano per le Missioni Estere nel 1904: si preparò quel tanto che occorreva e nel 1906 era pronto a partire per la Cina.

   Prevedendo burrasche famigliari non avverti suo padre, che però comparve la mattina del commiato nel viale fuori Porta Farmi che conduceva all'Istituto, proprio mentre il figlio tornava dall'aver celebrato la Messa al Monastero di Clausura delle Cappuccine. P. Uccelli ricorderà: "Vedo un ometto... ma quello è mio padre!" Era suo padre... che non potè impedire al figlio di essere accompagnato a Napoli da Mons. Conforti per l'imbarco.
Restò missionario in Cina, nell'Honan Occidentale, fino al 1919: fu a Cheng-chow, a Pe-choang, a Hsu-chow.

   Nel 1919 il Fondatore pensò di richiamarlo come Direttore Spirituale alla Casa Madre in sostituzione del P. A. Sartori, destinato Rettore della prima Scuola Apostolica dei Saveriani in Vicenza. Proprio a Vicenza subentrò il P. Uccelli nel 1921, quando lo stesso P. Sartori ripartiva per la Cina.

   A Vicenza P. Uccelli formò tutta intera la seconda generazione dei Missionari Saveriani pur divenendo Consultore Generale, non abbandonò mai la Sede di Vicenza. Fin dai primi anni del suo mandato come Rettore era tale lo zelo che dispiegava da trovare tempo da reggere da solo la cinquantina dei suoi apostolini e di dedicarsi nello stesso tempo alla predicazione diocesana, alla propaganda missionaria ed alla Direzione Spirituale di molte anime, specialmente sacerdotali, tra le quali Vescovi e Cardinali.., come Mons. F. Rodolfi e il Card. E. Dalla Costa. Assertore instancabile della devozione a S. Giuseppe ed alle Anime Sante del Purgatorio fu accompagnato negli ultimi anni costantemente da una vera fama di santità. I giovani "prefetti" saveriani scrivevano diari segreti... registrando fatti straordinari e racconti di virtù in episodi d'una freschezza da fioretti francescani...

   Il carattere del P. Uccelli era un misto di affabilità umana, di virtù vigilantissime, di intelligenza duttile ed arguta.
Piccolo e magro, con la barbetta ridotta a sola cornice di richiamo agli occhi mobili ed acutissimi, la faccia improntata al profilo di un "Laotze cinese", pareva vivesse fuori dal mondo e che nessun problema riuscisse ad alterargli l'im-perturbabile costanza del sentire e dell'operare...

DG
29 Ottobre 1954
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