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Santo Carlo Acutis: testimone e modello dei giovani

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SANTO CARLO ACUTIS:

 testimone coraggioso e modello della fede ai giovani del XXI secolo

 Chiamata alla santità

Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione dogmatica Lumen Gentium, afferma chiaramente la chiamata universale alla santità: “È quindi chiaro a tutti che tutti i fedeli, di qualsiasi stato o condizione, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità”[1]. La santità non è dunque riservata ai vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi o alle religiose. Essa riguarda tutti i fedeli, inclusi i giovani. Papa Francesco ce lo ricorda con forza: “Siamo tutti chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, là dove si trova”[2]

In ogni tempo e in ogni luogo, i cristiani sono chiamati a testimoniare la loro fede, con le parole e con le opere, anche in un mondo che talvolta può mostrarsi ostile verso coloro che scelgono di vivere nella rettitudine e nel timore di Dio. Il santo, testimone coraggioso della fede, è colui che, di fronte alle derisioni, al rifiuto, all’incomprensione, alla persecuzione o all’avversità religiosa, non ha paura di affermare la propria fede e di rimanere fedele alle sue convinzioni cristiane. La testimonianza di vita di san Carlo ci insegna anche quello.

Carlo Acutis: modello di Santità per i giovani del XXI secolo

La figura di Carlo Acutis incarna pienamente questo modello di santità. Con una vita semplice, ma profondamente radicata in Dio, egli diventa un modello luminoso, in particolare per i giovani, invitandoli a rimanere fedeli a Cristo, anche in un mondo spesso indifferente, se non ostile, alla fede.

Carlo sente impellente il bisogno di orientare la sua vita secondo il Vangelo, mettendosi alla sequela di Cristo e non teme il giudizio di coloro che gli stanno accanto, siano essi i familiari, gli amici o i compagni di scuola. […] Davanti ai suoi amici si compromette con Dio e sfrutta ogni occasione per volgere il discorso alle verità della fede. Egli è talmente zelante delle cose divine che si fa paladino dell'ortodossia della fede e difende con forza il Magistero e gli insegnamenti dei Papi davanti alle critiche e alle interpretazioni personali. Basandosi sul Vangelo e sulla Tradizione della Chiesa, Carlo riesce a maturare un'esperienza di fede non comune per un giovane della sua età[3].

Attraverso la sua testimonianza, Carlo dà il meglio di sé e ridona ai giovani il gusto del Vangelo. Li invita a “difendere sempre la loro fede davanti a chiunque chieda ragione della speranza che è in loro” (1 Pt 3,15). Profondamente radicato nella fede in Gesù Cristo, Carlo nutriva la sua vita spirituale con la preghiera assidua, la partecipazione alla Messa, la contemplazione eucaristica, la comunione quotidiana e la confessione regolare. La sua profonda conoscenza dei santi, il suo amore sincero per la Vergine Maria, la sua attenzione particolare verso i sofferenti e la sua vita donata agli altri alimentano la sua fede e lo portano a porre Cristo al centro della sua esistenza.

“Il fulcro della spiritualità di Carlo era l’incontro quotidiano con il Signore nell’Eucaristia […]. È questa la sintesi della sua spiritualità e il centro di tutta la sua esistenza trascorsa nell’amicizia con Dio”[4]. È proprio a partire da questa amicizia con Cristo Eucaristia che Carlo annuncerà il Vangelo con gioia, anche attraverso gli strumenti informatici, ma soprattutto attraverso la coerenza della sua vita, che affascina e attira gli altri verso Cristo. Carlo considerava i suoi momenti di preghiera davanti all’Eucaristia come una “scuola d’amore”[5], che gli permetteva di “donarsi a Dio per essere utile agli altri”[6]. La sua dedizione e il suo profondo legame con Gesù diventano così uno strumento per la conversione di coloro che lo circondano. “Il suo grande zelo contagia tante persone. Alcune di queste, essendo di origine indiana e appartenenti ad altre religioni, iniziano a chiedersi se davvero quel Cristo di cui Carlo parla sia realmente il Dio per cui vale la pena vivere. E avvengono le conversioni”[7]. Carlo rimane sempre un modello da proporre ai giovani di oggi, sapendo che l’Eucaristia è la via privilegiata che ci porta verso il Cristo. E la sua vita ci insegna anche quello dicendo che “l’eucaristia è l’autostrada verso il cielo”.

L’Eucaristia via privilegiata di amicizia con Cristo

Proporre ai giovani il cammino di una vita centrata sull’Eucaristia, in un contesto segnato da una crisi dei riferimenti spirituali, dal pluralismo religioso, dal sincretismo e da minacce alla libertà religiosa, è una via privilegiata per aiutarli a rafforzare la loro amicizia con Cristo. L’Eucaristia permette ai giovani di riconoscersi come membri del Corpo di Cristo e di mantenere un legame profondo con la loro fede, anche in mezzo a un mondo caratterizzato da convinzioni diverse.

Considerata come “culmine e fonte della vita cristiana”, “sacramento dell’amore”[8], l’Eucaristia diventa un punto di ancoraggio spirituale attraverso cui i giovani attingono la forza necessaria per ricostruirsi, amare e impegnarsi. Essa si trasforma così in un luogo essenziale di formazione interiore, poiché illumina e guida le loro scelte, orientandoli verso un incontro profondo con Dio.

L’Eucaristia ha anche delle implicazioni sociali, poiché rafforza la comunione tra fratelli e sorelle, invitandoli a spezzare le catene dei conflitti e a intraprender il cammino della riconciliazione, del dialogo e della giustizia. “Chi partecipa all’Eucaristia deve infatti impegnarsi a costruire la pace […][9]. In quest’ottica di responsabilità sociale, i giovani possono diventare cittadini responsabili, capaci di mettersi al servizio della Chiesa et della società.

Didier Aksanti s.x.

 

[1] DOCUMENTI DEL CONCILIO VATICANO II, Lumen Gentium. Costituzione dogmatica sulla Chiesa (21/11/1964), n. 40, https://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19641121_lumen-gentium_it.html,  [consultato: 5/6/2025].

[2] FRANCESCO, Gaudete et Exsultate. Esortazione apostolica sull’appello alla santità nel mondo contemporaneo (19/3/2018), Città del Vatican, LEV, 2018, n. 14.

[3] Jesús Manuel GARCÍA GUTIÉRREZ, Spiritualità giovanile: Modelli ed esperienze, 64.

[4] Nicola GORI, Carlo Acutis: l’Eucaristia, autostrada per il cielo. Biografia di Carlo Acutis (1991-2006), Milano, San Paolo, 2018, 100-101.

[5] Jesús Manuel GARCÍA GUTIÉRREZ, Spiritualità giovanile. Modelli ed esperienze, 61.

[6] Ibid.

[7] Ibid., 65.

[8] BENEDETTO XVI, Sacramentum caritatis. Esortazione apostolica postsinodale sull'eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della chiesa (22/2/2007), Città del Vaticano, LEV, 1.

[9] Ibid., 89.

Didier Aksanti s.x.
14 Ottobre 2025
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