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Educazione e primo annuncio

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"Abbiamo un tesoro sempre da raffinare”. L’esperienza di primo annuncio nelle attività educative dei saveriani in Giappone

Sono andato a rivedere cosa era stato scritto circa l’attività scolastica nella Circoscrizione saveriana del Giappone. Ho potuto leggere alcuni scritti e ascoltare alcune esperienze dei nostri confratelli sul loro lavoro nel campo dell'insegnamento, sia negli asili come in altre scuole. È sempre un piacere leggere, perché si impara sempre. In questo caso faccio una rilettura di ciò che è stato scritto e delle esperienze ascoltate e anche della mia esperienza che ogni giorno faccio in questo campo apostolico.

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Nella nostra regione abbiamo una grande varietà di attività missionarie e, ad oggi, tutte sono ancora valide. Certo, alcune hanno bisogno di essere aggiornate per (così) poterle portare avanti anche in futuro.

Dico questo, perché a volte – volendolo o no – rischiamo di perdere il tesoro che abbiamo tra le mani. Mi riferisco concretamente al tesoro della società giapponese e al lavoro nell’insegnamento che oggi credo sia ancora valido e attuale; oserei dire che – nonostante tutto quello che è stato fatto – siamo ancora all'inizio con un ‘mondo’ da scoprire e da migliorare.

Sia oggi, come nei primi anni, lavorando nell’insegnamento abbiamo l'opportunità di entrare direttamente nella società giapponese. È diverso dal ‘classico’ lavoro pastorale, per il fatto che le attività nelle parrocchie si limitano, per così dire, all’aspetto ‘interno’, alla conservazione della fede, promuovendo/mantenendo quelle attività necessarie e valide per la crescita della fede. Invece, il lavoro di insegnamento nelle scuole (a vari livelli) è sempre aperto agli eventi, ai ritmi, alla vita della società e al contatto quotidiano con i non cristiani. In alcune parrocchie, il contatto con la società è limitato alla domenica e ad alcune grandi chiese, che hanno altre attività.

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Questa scelta è molto valida anche oggi, ed entusiasma ancora vari di noi perché ci permette di entrare nella società giapponese, per conoscerla dal di dentro e acculturarci. Essa ci offre un vasto e facile campo di primo annuncio, anche se i tempi sono cambiati, e molto, da quando abbiamo iniziato questo tipo di attività. L’insegnamento è un servizio evangelico, non solo per il servizio e attenzione per i bambini e le loro famiglie, ma anche per i ragazzi che si preparano per entrare nella società con tutti i doveri da compiere come cittadini adulti.

Uno dei valori evangelici che possiamo vivere oggi, e che è molto importante per un missionario, è l'ascolto, così come Gesù si è fermato ad ascoltare i poveri, i malati, i bambini, i peccatori ecc. Lavorando negli asili e nelle scuole, possiamo mettere in pratica questo valore che ci offre la possibilità di ascolto del “sentire comune", per una lettura più adeguata del pensiero e del comportamento, sempre attuale, tramite il contatto con il corpo docente e i genitori.

La gente che circonda il Direttore e gli allievi nelle scuole medie e superiori normalmente non è cristiana. Ciò rende possibile al missionario la diretta testimonianza del Vangelo, il “dialogo” di vita e la condivisione delle gioie e i problemi vissuti secondo la realtà di ciascuno.

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Spesso, la vicinanza fisica delle strutture accademiche ad una chiesa-parrocchia permette l’uso degli ambienti sacri per celebrazioni e momenti di preghiera e la collaborazione del sacerdote, o di religiose, per la formazione cristiana del personale e dei genitori che chiedono di accostarsi alla Parola di Dio. La peculiare proposta educativa cristiana aiuta infatti il bambino (e gli adulti) a far crescere e maturare i valori del cuore e dello spirito già presenti nella tradizione giapponese, e a superare la barriera del fenomeno visibile e palpabile, per scoprire e accostarsi positivamente al mondo soprannaturale, scoprendo che Dio è Padre di tutti e in Lui gli uomini si amano come fratelli.

La formazione umana e cristiana impartita nelle scuole, contribuisce poi a correggere e modificare alcune tendenze non-evangeliche della cultura religiosa, umana e scolastica locale. Infatti, i contenuti offerti propongono il perdono e la solidarietà universale; il rispetto della vita e della responsabilità di ogni singolo uomo, formato ad immagine di Dio; l’amore evangelico, che accoglie e sostiene premurosamente i deboli e gli oppressi, esclude ogni discriminazione e costruisce la vera pace nella verità e nella fratellanza universale.

Infine, nel caso del lavoro negli asili, per avere un’idea dell’effettivo influsso educativo e di opinione etico-religiosa sulle famiglie, occorre ricordare che, normalmente, un bambino frequenta la nostra scuola materna per tre anni. Per cui, se una coppia ha due figli il contatto con la stessa famiglia può durare perlomeno 5 o 6 anni.

Non si potrà mai documentare con numeri e statistiche il numero delle persone che sono giunte alla fede e al battesimo grazie all’educazione ricevuta o al contatto con la scuola materna cattolica. È certo, tuttavia, che molti adulti hanno iniziato il cammino verso la fede anche diversi anni dopo la loro attività scolastica, grazie forse ad ulteriori contatti o esperienze con o nelle scuole cattoliche.

Lo Statuto Regionale dei saveriani in Giappone così ratificò la scelta: “L'esperienza e l'intraprendenza di coloro che hanno dato vita e forma alla nostra presenza in Giappone ha fatto scoprire le numerose possibilità di primo annuncio che le strutture educative offrono... In questa attività, oltre al qualificato servizio offerto alla società, si valorizzino sempre meglio e in modo evidente le potenzialità missionarie offerteci.” (ST 6) La motivazione prima e ultima della scelta è quindi l’annuncio del Vangelo e la formazione dell’uomo secondo il cuore di Dio, prendendo come modello Gesù Cristo.

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In conclusione

Valido e benefico per la società giapponese negli anni ‘50-‘60, lo scopo che avevamo della “promozione umana”, oggi non è più valido. Infatti, in Giappone le strutture educative statali e private hanno raggiunto il culmine della efficienza e coprono ogni necessità.

Dal punto di vista missionario invece, come sopra descritto, rimane perenne l’imperativo apostolico di dare un contributo specifico alla evangelizzazione della cultura e della società di oggi, come un tesoro da purificare e da offrire sempre.

Finisco ripetendo le parole che un giorno ha detto il nostro confratello P. Mario Audisio: “Attualmente in Giappone, i giovani sono completamente presenti e seguiti nelle scuole; quindi, se vuoi lavorare con i giovani, non hai altra scelta che andare a scuola”. Lo stesso si può affermare per ciò che si riferisce ai non-cristiani: in Giappone, se vuoi incontrare i non Cristiani, vai negli asili dove troverai sicuramente bambini e adulti che ancora non conoscono Gesù Cristo.

Felipe de Jesús López Orozco, sx
Izumisano - Giappone


Education and first Proclamation

“We always have a treasure to be refined”. The experience of first proclamation in the educational activities of Xaverians in Japan

I went to review what had been written about educational activities in the Xaverian circumscription of Japan. I was able to read some writings and hear some experiences of our confreres about their work in the field of teaching, both in kinder gardens and other schools. It is always a pleasure to read, because one always learns. In this case I am doing a re-reading of what has been written and of the experiences I have heard, and also of my own experience that I have every day in this apostolic field.

In our region we have a great variety of missionary activities and, to date, all of them are still valid. Of course, some need to be updated in order (so) to be able to continue them in the future.

I say this because sometimes - whether we want to or not - we risk losing the treasure we have in our hands. I refer specifically to the treasure of Japanese society and the work in teaching that I believe is still valid and relevant today; I dare say that - despite all that has been done - we are still at the beginning with a 'world' to be discovered and improved.

Today, as in the early years, working in education field gives us the opportunity to enter into Japanese society directly. It is different from the 'classic' pastoral work, in that the activities in the parishes are limited, so to speak, to the 'internal' aspect, to the preservation of the faith, promoting/maintaining those activities that are necessary and valid for the growth of the faith. Instead, the work of teaching in schools (at various levels) is always open to the events, rhythms, life of society and daily contact with non-Christians. In some parishes, contact with society is limited to Sundays and some large churches, which have other activities.

This choice is still very valid today, and it still excites several of us because it allows us to enter into Japanese society, to get to know it from the inside and to acculturate ourselves. It offers us a vast and easy field of first announcement, even though times have changed, and a lot, since we started this type of activity. Teaching is an evangelical service, not only for the service and care for children and their families, but also for the children who are preparing to enter society with all the duties to be performed as adult citizens.

One of the evangelical values that we can live today, and which is very important for a missionary, is listening, just as Jesus stopped to listen to the poor, the sick, children, sinners, etc. Working in kinder gardens and schools, we can put this value into practice, which offers us the possibility of listening to the "common feeling", for a more adequate reading of thought and behaviour, which is always current, through contact with the teaching staff and parents.

The people surrounding the Director and the pupils in the middle and high schools are normally not Christians. This makes it possible for the missionary to bear direct witness to the Gospel, to "dialogue" about life and to share the joys and problems experienced according to each person's reality.

Often, the physical proximity of the academic facilities to a church-parish allows the use of sacred spaces for celebrations and moments of prayer, and the collaboration of the priest, or religious, for the Christian formation of staff and parents who ask to approach the Word of God. The peculiar Christian educational proposal in fact helps children (and adults) to grow and mature the values of the heart and spirit already present in the Japanese tradition, and to overcome the barrier of the visible and palpable phenomenon, to discover and approach positively the supernatural world, discovering that God is Father of all and in Him people love each other as brothers.

The human and Christian formation imparted in schools then contributes to correcting and modifying certain non-evangelical tendencies of the local religious, human and scholastic culture. In fact, the content offered proposes universal forgiveness and solidarity; respect for the life and responsibility of each individual man, formed in the image of God; evangelical love, which welcomes and caringly supports the weak and oppressed, excludes all discrimination and builds true peace in truth and universal brotherhood.

Finally, in the case of work in kinder gardens, to get an idea of the actual educational influence and ethical-religious opinion on families, we must remember that, normally, a child attends our kinder garden for three years. Thus, if a couple has two children, contact with the same family can last for at least five or six years.

It will never be possible to document with numbers and statistics the number of people who have come to faith and baptism as a result of the education they received or their contact with the Catholic kinder gardens. It is certain, however, that many adults also started on the path to faith several years after their schooling, thanks perhaps to further contacts or experiences with or in Catholic schools.

The Regional Statute of the Xaverians in Japan thus ratified the choice: "The experience and initiative of those who have given life and form to our presence in Japan has led to the discovery of the numerous possibilities of first announcement that the educational structures offer... In this activity, in addition to the qualified service offered to society, the missionary potential offered to us will be better and more evidently valorised". (RS 6) The first and ultimate motivation for the choice is therefore the proclamation of the Gospel and the formation of man according to the heart of God, taking Jesus Christ as our model.

In conclusion

Valid and beneficial to Japanese society in the 1950s-60s, the purpose we had of "human advancement" is no longer valid today. In fact, state and private educational facilities in Japan have reached the peak of efficiency and cover every need. On the other hand, from the missionary point of view, as described above, the apostolic imperative to make a specific contribution to the evangelisation of today's culture and society remains perennial, as a treasure to be purified and offered always.

I will finish by quoting the words our confrere Fr. Mario Audisio who once said: 'Currently in Japan, young people are completely present and cared for in schools; therefore, if you want to work with young people, you have no choice but to go to school'. The same can be said about non-Christians: in Japan, if you want to meet non-Christians, go to kinder gardens where you will surely find children and adults who do not yet know Jesus Christ.

Felipe de Jesús López Orozco, sx
Izumisano - Japan


Educación y primer anuncio

"Siempre tenemos un tesoro que refinar". La experiencia del primer anuncio en las actividades educativas de los Javerianos en Japón

Revisando lo que se había escrito sobre las actividades educativas en la Circunscripción javeriana de Japón he podido leer algunos escritos y escuchar algunas experiencias de nuestros hermanos sobre su trabajo en el campo de la enseñanza, tanto en los jardines de niños como en otras escuelas. Siempre es un placer leer, pues, siempre se aprende. Hoy hago una relectura de lo que se ha escrito y de las experiencias que he escuchado, y también de la experiencia que yo mismo tengo todos los días en este campo apostólico.

En nuestra región tenemos una gran variedad de actividades misioneras y, hasta la fecha, todas siguen siendo válidas. Por supuesto, algunas necesitan ser actualizadas para que se puedan continuar en el futuro.

Digo esto porque a veces -queramos o no- corremos el riesgo de perder el tesoro que tenemos entre manos. Me refiero concretamente al tesoro de la sociedad japonesa y al trabajo en la enseñanza que creo que sigue siendo válido y relevante hoy en día; me atrevo a decir que -a pesar de todo lo que se ha hecho- todavía estamos en los comienzos ante un “mundo” por descubrir y mejorar.

Hoy, como en los primeros años, trabajar en la enseñanza nos da la oportunidad de entrar directamente en la sociedad japonesa. Se diferencia de la pastoral “clásica” en que las actividades en las parroquias se limitan, por así decirlo, al aspecto “interno”, a la conservación de la fe, promoviendo/manteniendo aquellas actividades necesarias y válidas para el crecimiento de la fe. En cambio, la labor de la enseñanza en las escuelas (en los distintos niveles) está siempre abierta a los acontecimientos, los ritmos, la vida de la sociedad y el contacto cotidiano con los no cristianos. En algunas parroquias, el contacto con la sociedad se limita a los domingos y a algunas iglesias grandes, que tienen otras actividades.

La opción de la enseñanza sigue siendo muy válida hoy en día, y sigue entusiasmando a varios de nosotros porque nos permite entrar en la sociedad japonesa, conocerla desde dentro y aculturarnos. Nos ofrece un vasto y fácil campo de primer anuncio, aunque los tiempos han cambiado, y mucho, desde que iniciamos este tipo de actividad. La enseñanza es un servicio evangélico, no sólo por el servicio y la atención a los niños y sus familias, sino también a los adolescentes que se preparan para entrar en la sociedad con todos los deberes que deben cumplir como ciudadanos adultos.

Uno de los valores evangélicos que podemos vivir hoy, y que es muy importante para un misionero, es la escucha, así como Jesús se detuvo a escuchar a los pobres, a los enfermos, a los niños, a los pecado­res, etc. Trabajando en jardines de niños y escuelas, podemos poner en práctica este valor, que nos ofrece la posibilidad de escuchar el “sentir común”, en vistas de una lectura más adecuada del pensa­miento y del comportamiento, siempre actual, a través del contacto con el profesorado y los padres.

Las personas que rodean al Director y a los alumnos en las escuelas secundarias y superiores normalmente no son cristianas. Esto posibilita al misionero dar testimonio directo del Evangelio, abre al “diálogo” de vida y al compartir las alegrías y los problemas vividos según la realidad de cada uno.

A menudo, la proximidad física de las instalaciones académicas a una iglesia-parroquia, permite el uso de espacios sagrados para celebraciones y momentos de oración, y la colaboración del sacerdote, o de religiosas, para la formación cristiana del personal y de los padres que piden acercarse a la Palabra de Dios. La peculiar propuesta educativa cristiana ayuda de hecho a los niños (y a los adultos) a hacer crecer y madurar los valores del corazón y del espíritu ya presentes en la tradición japonesa, y a superar la barrera de lo visible y palpable, para descubrir y acercarse positivamente al mundo sobrenatural, descubriendo que Dios es Padre de todos y en Él los hombres se aman como hermanos.

La formación humana y cristiana impartida en la escuela contribuye, entonces, a corregir y modificar algunas tendencias no evangélicas de la cultura religiosa, humana y escolástica local. En efecto, los contenidos ofrecidos proponen el perdón y la solidaridad universales; el respeto a la vida y a la responsabilidad de cada hombre, formado a imagen de Dios; el amor evangélico, que acoge y sostiene con caridad a los débiles y oprimidos, excluye toda discriminación y construye la verdadera paz en la verdad y en la fraternidad universal.

Por último, en el caso del trabajo en los jardines de infancia, para hacernos una idea de la real influen­cia en la educación y en la opinión ético-religiosa de las familias, debemos recordar que, normalmente, un niño asiste a nuestro jardín de infancia durante tres años. De esta manera, si una pareja tiene dos hijos, el contacto con la misma familia puede durar al menos cinco o seis años.

Nunca será posible documentar con números y estadísticas el número de personas que han llegado a la fe y al bautismo como resultado de la educación recibida o de su contacto con el jardín de infancia católico. Sin embargo, es seguro que muchos adultos también iniciaron el camino de la fe varios años después de su escolarización, gracias quizá a otros contactos o experiencias con o en las escuelas católicas.

El Estatuto Regional de los Javerianos en Japón ratificó esta opción de la siguiente manera: “La experiencia y la iniciativa de quienes han dado vida y forma a nuestra presencia en Japón han llevado a descubrir las numerosas posibilidades de primer anuncio que ofrecen las estructuras educativas... En esta actividad, además del servicio cualificado ofrecido a la sociedad, se valorizará mejor y de forma más evidente la potencialidad misionera que se nos ofrece”. (ST 6) La motivación primera y última de esta opción es, pues, el anuncio del Evangelio y la formación del hombre según el corazón de Dios, tomando como modelo a Jesucristo.

En conclusión

Válido y beneficioso para la sociedad japonesa en los años 50-60, el propósito que teníamos de “promoción humana” ya no es válido hoy en día. De hecho, los centros educativos estatales y privados de Japón han alcanzado la cima de la eficacia y cubren todas las necesidades.

Sin embargo, desde el punto de vista misionero, como se ha descrito anteriormente, sigue siendo perenne el imperativo apostólico de dar una contribución específica a la evangelización de la cultura y de la sociedad de hoy, como un tesoro que hay que purificar y ofrecer siempre.

Termino repitiendo las palabras que dijo una vez nuestro hermano, el P. Mario Audisio: “Actualmente, en Japón, los jóvenes están totalmente presentes y atendidos en las escuelas; por tanto, si quieres trabajar con jóvenes, no tienes más remedio que ir a la escuela”. Lo mismo puede decirse en cuanto se refiere a los no cristianos: en Japón, si quieres conocer a los no cristianos, ve a los jardines de infancia, donde seguramente encontrarás niños y adultos que aún no conocen a Jesucristo.

Felipe de Jesús López Orozco, sx
Izumisano - Japón


Éducation et première proclamation

Nous avons un trésor toujours à raffiner". L'expérience de la première proclamation dans les activités éducatives des Xavériens au Japon            

Je suis allé revoir ce qui avait été écrit sur les activités éducatives dans la circonscription xavérienne du Japon. J'ai pu lire quelques écrits et entendre quelques expériences de nos confrères sur leur travail dans le domaine éducatif, aussi bien dans les jardins d'enfants que dans d'autres écoles. C'est toujours un plaisir de lire, car on apprend toujours. Dans le cas présent, je relis ce qui a été écrit et les expériences que j'ai entendues, ainsi que ma propre expérience que je vis chaque jour dans ce domaine apostolique.

Dans notre région, nous avons une grande variété d'activités missionnaires et, à ce jour, toutes sont encore valables. Bien sûr, certaines ont besoin d'être mises à jour afin de pouvoir les poursuivre à l'avenir.

Je dis cela parce que parfois, que nous le voulions ou non, nous risquons de perdre le trésor que nous avons entre les mains. Je me réfère en particulier au trésor de la société japonaise et au travail d'enseignement qui, selon moi, est encore valable et pertinent aujourd'hui ; j'ose dire que, malgré tout ce qui a été fait, nous en sommes encore au début, avec un "monde" à découvrir et à améliorer.

Aujourd'hui, comme dans les premières années, travailler dans le domaine éducatif nous donne l'occasion d'entrer directement dans la société japonaise. Il est différent du travail pastoral "classique", en ce sens que les activités dans les paroisses sont limitées, pour ainsi dire, à l'aspect "interne", à la préservation de la foi, à la promotion et au maintien des activités qui sont nécessaires et valables pour la croissance de la foi. En revanche, le travail d'enseignement dans les écoles (à différents niveaux) est toujours ouvert aux événements, aux rythmes, à la vie de la société et au contact quotidien avec les non-chrétiens. Dans certaines paroisses, le contact avec la société se limite au dimanche et à quelques grandes églises qui ont d'autres activités.

Ce choix est toujours d'actualité et il enthousiasme encore plusieurs d'entre nous car il nous permet d'entrer dans la société japonaise, de la connaître de l'intérieur et de nous acculturer. Il nous offre un champ de première annonce vaste et facile, même si les temps ont changé, et beaucoup, depuis que nous avons commencé ce type d'activité. L'enseignement est un service évangélique, non seulement pour le service et le soin des enfants et de leurs familles, mais aussi pour les enfants qui se préparent à entrer dans la société avec tous les devoirs à accomplir en tant que citoyens adultes.

Une des valeurs évangéliques que nous pouvons vivre aujourd'hui, et qui est très importante pour un missionnaire, est l'écoute, comme Jésus s'est arrêté pour écouter les pauvres, les malades, les enfants, les pécheurs, etc. En travaillant dans les jardins d'enfants et les écoles, nous pouvons mettre en pratique cette valeur, qui nous offre la possibilité d'écouter le "sentiment commun", pour une lecture plus adéquate de la pensée et du comportement, toujours actuels, à travers le contact avec le personnel enseignant et les parents.

L'entourage du directeur et des élèves des collèges et lycées n'est normalement pas chrétien. Cela permet au missionnaire de témoigner directement de l'Évangile, de "dialoguer" sur la vie et de partager les joies et les problèmes vécus selon la réalité de chacun.

Souvent, la proximité physique des établissements scolaires avec une église paroissiale permet l'utilisation des espaces sacrés pour les célébrations et les moments de prière, et la collaboration du prêtre, ou du religieux, pour la formation chrétienne du personnel et des parents qui demandent à s'approcher de la Parole de Dieu. La proposition éducative chrétienne particulière aide en effet les enfants (et les adultes) à faire grandir et mûrir les valeurs du cœur et de l'esprit déjà présentes dans la tradition japonaise, et à dépasser la barrière du phénomène visible et palpable, pour découvrir et approcher positivement le monde surnaturel, en découvrant que Dieu est le Père de tous et qu'en Lui les hommes s'aiment comme des frères.

La formation humaine et chrétienne dispensée dans les écoles contribue alors à corriger et à modifier certaines tendances non évangéliques de la culture religieuse, humaine et scolaire locale. En effet, les contenus offerts proposent le pardon et la solidarité universels ; le respect de la vie et de la responsabilité de chaque homme, formé à l'image de Dieu ; l'amour évangélique, qui accueille et soutient avec bienveillance les faibles et les opprimés, exclut toute discrimination et construit la vraie paix dans la vérité et la fraternité universelle.

Enfin, dans le cas du travail dans les jardins d'enfants, pour se faire une idée de l'influence éducative réelle et de l'opinion éthico-religieuse sur les familles, il faut se rappeler que, normalement, un enfant fréquente notre jardin d'enfants pendant trois ans. Ainsi, si un couple a deux enfants, le contact avec la même famille peut durer au moins cinq ou six ans.

Il ne sera jamais possible de documenter par des chiffres et des statistiques le nombre de personnes qui sont accueilli la foi et le baptême grâce à l'éducation qu'elles ont reçue ou de leur contact avec le jardin d'enfants catholique. Il est cependant certain que de nombreux adultes ont commencé le chemin de la foi même plusieurs années après leur scolarisation, grâce peut-être à d'autres contacts ou expériences avec ou dans les écoles catholiques.

Le Statut régional des Xavériens au Japon a ratifié ce choix en ces termes : "L'expérience et l'initiative de ceux qui ont donné vie et forme à notre présence au Japon ont conduit à la découverte de nombreuses possibilités de première annonce offertes par les structures éducatives...". Dans cette activité, en plus du service qualifié offert à la société, le potentiel missionnaire qui nous est offert sera mieux et plus évidemment valorisé". (ST 6) La motivation première et ultime du choix est donc l'annonce de l'Evangile et la formation de l'homme selon le coeur de Dieu, en prenant Jésus-Christ comme modèle.

En conclusion

Valable et bénéfique pour la société japonaise dans les années 50-60, l'objectif de "progrès humain" que nous avions n'est plus valable aujourd'hui. En fait, les établissements d'enseignement publics et privés au Japon ont atteint le summum de l'efficacité et couvrent tous les besoins. D'autre part, du point de vue missionnaire, comme décrit ci-dessus, l'impératif apostolique d'apporter une contribution spécifique à l'évangélisation de la culture et de la société d'aujourd'hui reste vivace, comme un trésor à purifier et à offrir toujours.

Je terminerai en répétant les paroles de notre confrère le père Mario Audisio : "Actuellement, au Japon, les jeunes sont totalement présents et pris en charge dans les écoles ; par conséquent, si vous voulez travailler avec les jeunes, vous n'avez pas d'autre choix que d'aller à l'école". Il en va de même pour les non-chrétiens : au Japon, si vous voulez rencontrer des non-chrétiens, allez dans les jardins d'enfants où vous trouverez certainement des enfants et des adultes qui ne connaissent pas encore Jésus-Christ.

Felipe de Jesús López Orozco, sx
Izumisano – Japon

Felipe de Jesús López Orozco sx
16 Giugno 2023
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