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Istruzione

1988/500

Istruzione

Oltre 80 anni fa Promoth Choudhuri (1) , un saggista e scrittore bangladese scrisse: "Molti sono d'accordo che l'istruzione data nelle scuole e nei college è un fallimento; ma, aggiungo, non solo è un fallimento, è anche distruttiva. Infatti il nostro sistema non soltanto non fornisce ai nostri bambini alcuna istruzione, ma distrugge anche la loro capacità intima di acquisirla successivamente."

Quanto detto così chiaramente da Promoth Choudhuri tanti anni fa è purtroppo tristemente vero anche oggi. Nonostante un tasso di analfabetismo del 40% (2) , e l'aumento della consapevolezza dell'importanza dell'alfabetizzazione stia aumentando, il Bangladesh è stato finora incapace di correggere il suo sistema dell'istruzione e di sradicare la maledizione dell' analfabetismo. Ciononostante, l'istruzione è divenuta un grande affare, nuovi collegi e nuove scuole si aprono ogni giorno in ogni angolo del paese e, malgrado questo, il Bangladesh è ben lontano da quelli che sono noti come standard dell'istruzione. Negli ultimi dieci-quindici anni il governo ha introdotto varie leggi a favore dell'istruzione primaria in generale, e di quella delle bambine in particolare.

Non ci si sta curando invece del vero problema: l'analfabetismo del paese non sarà risolto mandando bambini a scuola. Si può infatti dire che le scuole ed i college del Bangladesh sembrano operare proprio per mantenere l'analfabetismo nel paese. Ed è proprio l'analfabetismo ad avviare un processo egemonico teso a riprodurre interessi di classe.

L'analfabetismo in Bangladesh ha due aspetti.

Il primo, più ovvio, si riferisce a persone che semplicemente non hanno seguito il sistema di istruzione formale. Sebbene questo gruppo stia diminuendo di giorno in giorno, ancora è piuttosto grande. Il problema è anche maggiore se consideriamo le donne. Vari governi si sono sforzati per promuovere l'istruzione elementare, prima elevando l'istruzione obbligatoria dalla terza classe alla quinta e, in secondo luogo, dando incentivi, sia in denaro che in alimenti, a famiglie dei bambini che vanno a scuola. Inoltre, sebbene i tassi di iscrizione nelle scuole stiano, e anche notevolmente, aumentando, la percentuale dei drop-out, cioè di quelli che abbandonano la scuola, rimane elevata. Questo è ulteriormente complicato anche dal fatto che non ci sono meccanismi formali per aumentare la presenza nelle scuole. I bambini che completano 5 anni di istruzione formale hanno inoltre un'alta probabilità di ridiventare analfabeti dopo appena due-tre anni. La qualità della istruzione è tale che alunni di quinta possono appena scrivere il proprio nome e leggere qualche semplice parola bangladese.

Il secondo, e meno ovvio, aspetto dell'analfabetismo in Bangladesh riguarda la popolazione istruita. Sebbene possa sembrare strano, ci sono persone istruite che sono davvero analfabete. Molte persone che completano con successo l'intero curriculum della scuola statale imparano poco più dell'alfabetizzazione di base. L'insegnamento a scuola è un processo unidirezionale: l'insegnante parla e gli studenti ascoltano. Gli studenti non possono mettere in dubbio quanto dice l'insegnante e, se lo fanno, sono spesso rimproverati. (Per le punizioni corporali rimando a Banglanews 174!! NDR).

Fare domande è in qualche modo impiccolire e offendere l'insegnante. Per la maggior parte del tempo gli studenti rimangono zitti. Come ha detto Choudhuri tanti anni fa, tale sistema non solo non fornisce alcuna istruzione, ma addirittura "storpia" le menti degli studenti

Il sistema di scuola del Bangladesh è semplicemente incapace di istruire e di incoraggiare a pensare. Gli studenti sono costretti a memorizzare, dalla classe I sino alla X, un enorme ammontare di informazioni. Poca o nessuna importanza è data al processo di comprensione. Il curriculum intero è basato in una serie di esami che rendono necessario agli studenti memorizzare i manuali parola per parola. Per questa ragione, la vendita dei notes-books (libercoli che hanno domande e risposte) è molto fiorente. Gli studenti non hanno nemmeno bisogno di leggere e di capire i libri, devono semplicemente memorizzare le risposte corrette in questi (stramaledetti NDR) libretti-quiz.

L'istruzione è ridotta così ad ottenere un pezzo di carta, prerequisito ma non garanzia per una decente occupazione. Il risultato è che gli studenti che lasciano la scuola e il college, sono stati talmente oppressi ed angosciati da anni di sterilità intellettuale che mai apriranno un altro libro, per il resto della loro vita. Uno studente che si è laureato con una Laurea di primo grado (BA) può essere incapace di leggere una cartina geografica, di localizzare un paese o di parlare il più semplice inglese (argomento obbligatorio sin dall'asilo!). Ed è per questo che possiamo dire che anche molti che hanno studiato sono, a tutti gli effetti, degli analfabeti.

Infine l'istruzione in Bangladesh è così inefficace che gli studenti sono costretti a pagare delle "lezioni private", se desiderano andare avanti e superare gli esami. Incredibilmente gli insegnanti che danno queste lezioni private di solito sono gli stessi che insegnano durante le normali ore di lezione. Considerando il notevole vantaggio economico gli insegnanti spesso si preoccupano più delle loro classi private che di quelle pubbliche. E si arriva all'assurdo che se alunni e studenti non vanno a lezione privata si fa in modo di punirli, non facendo loro superare gli esami o comunque abbassando i voti!

(Aggiungo una nota personale: mi è stato inoltre detto che gli insegnanti, con quelli che non vanno a lezione privata, sono anche più cattivi nell'infliggere le punizioni corporali di cui da vario tempo, purtroppo ancora senza risultati, vado parlando. Resto sempre più stupito e amareggiato dalla mancanza di risposte e/o di reazioni a quanto ho scritto e denunciato. NDR)

Questo sistema di istruzione fu iniziato dagli inglesi. L'India, prima dell'arrivo degli inglesi non aveva un proprio sistema e l'istruzione era nelle mani delle comunità. L'istruzione stessa era basata sulla conoscenza religiosa e solamente alcune persone vi avevano accesso. Nei tempi antichi, secondo i sastras indù, solamente i ksatria e i vaissia potevano studiare i Veda (sacre scritture Brahmaniche antiche). Praticamente l'istruzione era limitata solamente alla casta alta. Anche gli stessi re ed imperatori non avevano, qualche volta, alcun interesse nell'istruzione. Akbar, l'imperatore più grande della dinastia di Mugol, ad esempio, era analfabeta.

Comunque, da molto tempo, l'istruzione era divenuta un'attività redditizia. Gli scrivani delle corti di svariati regnanti avevano il compito di scrivere atti, leggi, contratti e così via, su pietre o su metallo. A seguito di ciò nacque una nuova classe di persone che acquisì presto considerevole potere e prestigio. In Bengala questa classe di scribi sorse dalle basse caste della società, ad esempio i kaibarta apparentemente originati dai sudra. Loro cominciarono a considerarsi quasi dei Bramini e, dai tempi medievali, l'istruzione è considerata una professione, un buon sistema per guadagnare dei soldi. La situazione cambiò molto poco sotto gli Inglesi in quanto essi diedero grande importanza alla conoscenza della lingua e della cultura inglese, in modo da poter essere dei mediatori tra i dominatori e la popolazione. 

L'intellighenzia Bengali è nata con l'introduzione degli Inglesi a Calcutta. Maculay affermò nelle sue famose "Minute sull' Istruzione" che lo scopo dell' istruzione inglese era quello di "formare una classe che poteva fungere da interprete per i milioni di sudditi che governiamo". Nacque così una nuova classe di persone ed i suoi membri non erano né musulmani né indù di bassa casta. Il loro numero, comunque, rimase sempre esiguo ed essi erano completamente staccati da tutta la popolazione e dai suoi problemi.

L'istruzione inglese dava loro soltanto una migliore condizione sociale e i mezzi per vivere. In altre parole, la classe istruita non sentì mai alcuna obbligazione sociale o morale verso i loro concittadini meno istruiti. L'istruzione era, parlando in generale, soltanto un mezzo per uno scopo e questo scopo era quello di servire gli interessi dello stato coloniale e dei suoi funzionari. La stessa mentalità è, straordinariamente, ancora visibile nel Bangladesh moderno.

La classe istruita, che dovrebbe essere la voce del popolo, è fondamentalmente staccata dalla popolazione in una sorta di modo schizofrenico, sciovinistico e antidemocratico. Nel Bangladesh di oggi, imparare non ha alcun significato intrinseco, è solo un mezzo per assicurare un buono lavoro. È facile vedere come tale situazione finisca per favorire soltanto l'élite dominante.

Con tale sistema di istruzione, è evidente che milioni e milioni di persone sono costrette a restare nella loro situazione attuale. Lo stato neo-coloniale vive sull'ignoranza della popolazione e sull'inabilità (unita alla poco volontà) delle persone istruite di cambiarlo. Infatti, i bambini dell'élite dominante non studiano in Bangladesh ma frequentano all'estero scuole prestigiose. Loro saranno l'élite di domani come i loro padri sono quella di oggi.

Questo spiega perché, un giornalista ha scritto, in occasione della Giornata della Madre Lingua (3) "Il 21 Febbraio vi fu il sogno di costruire una bella e prospera nazione. Ma noi ora siamo spaventati. Quel sogno si sta oggi convertendo in un incubo a causa del nostro sistema di istruzione. Lo sviluppo della nostra nazione è come impedito da una cospirazione. Se noi siamo incapaci di vincere questa cospirazione, il nostro futuro sarà oscuro."

Il successo (anche economico!) delle università private in Dhaka può essere visto come un modo per affrontare l'aumentata richiesta dell'élite che, chiaramente, non ha il minimo effetto sul destino del Bangladese di ogni giorno.  


 

Note:

(1) Promoth Choudhuri, Boi Pora. In Probondho Songroho, pubblicato a Calcutta da Bisvabharoti Gronthonbibhag nel 2000, pag. 151. (Traduz. in inglese dell'Autore)

(2) Questo è un dato molto ottimistico ottenuto attraverso comunicazioni personali con funzionari governativi del Ministero dell' istruzione.

(3) Jillur Rahaman Siddiki, nell'edizione speciale del giornale Dainik Janakantha bishes shonkha (The Daily Janakantha, special edition) 21-12-2003, pag. 13.


 

Articolo di TARGA Sergio sx, tratto da To What Needs Are Our Cultures Responding?, CSA, Osaka, 2003. La traduzione è stata fatta a cura di Banglanews e non è stata rivista dall'Autore.

 

Targa Sergio sx
28 Aprile 2015
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