Skip to main content

Famiglia

2513/500

La famiglia

Forse la famiglia è la struttura più basilare e resistente a cambiamenti della società bangladese. Anche se può essere difficile parlare di nazione o di casta in Bangladesh, non è difficile di parlare della famiglia. Essa è una realtà che accompagna ogni Bangladese dalla nascita alla morte. È la famiglia che crea l'identità attuale di un Bangladese. Ed è ancora la famiglia che è motivo di orgoglio nell'immaginazione collettiva delle persone. Non solo la famiglia è la cellula basilare della società, ma è anche il paradigma di riferimento per qualsiasi genere di aggregazione sociale.

Probabilmente a causa del ritmo lento nella modernizzazione e nell'urbanizzazione del paese, la famiglia in quanto tale ha subito pochi cambiamenti, mostrando invece una straordinaria stabilità nel tempo. Patriarcale ed estesa, la famiglia è fortemente basata su rapporti di sangue. Il capo della famiglia di solito è un maschio e la sua autorità e responsabilità normalmente vengono passate a un figlio. Il numero di bambini per famiglia nelle ultime decadi è fortemente diminuito a seguito di varie ed aggressive campagne sulla pianificazione familiare. Le coppie oggi tentano di limitare il numero dei figli a due o a tre. L'aumento dell'alfabetizzazione ha anche aiutato a controllare i tassi di nascite. Esistono,comunque, sostanziali differenze tra le varie comunità. I Cristiani, ad esempio, sono meno prolifici dei musulmani. La poligamia esiste fra musulmani e indù di bassa casta, ma generalmente è scoraggiata e comunemente poco praticata.

Ancora una volta, istruzione e posizione finanziaria hanno il loro ruolo per questo tipo di scelta. Poligamia e famiglie numerose, sono evidentemente meno comuni in una popolazione più urbanizzata. Sebbene qualche cosa di simile alle famiglie intese come nucleo stia iniziando a comparire, la famiglia estesa resta ancora la norma. In questo caso di solito i figli di una coppia si sposano, e continuano o a vivere sotto lo stesso tetto dei loro genitori, o nello stesso luogo in contiguità col patriarca. Il patriarca avrà certamente un ruolo di comando anche se non necessariamente un ruolo nelle questioni finanziarie delle famiglie dei propri figli. Il figlio più vecchio spesso assume il comando della "grande" famiglia quando l'età o una malattia impediscono al patriarca da esercitare questo ruolo. E, a dispetto del codice gerarchico, che stabilisce che il comando del fratello più vecchio non deve mai essere messo in questione, talvolta il fratello più giovane e istruito è riluttante a seguire la guida di un fratello più vecchio e analfabeta. 

Una famiglia bangladese estesa di solito non è libera da divisioni interne. Spesso problemi di eredità e relazioni personali, particolarmente tra le donne, sono la causa di interminabili litigi. La coesione e l'unità di una famiglia sono comunque immediatamente ristabilite quando quella famiglia deve fronteggiare una minaccia esterna. Straordinariamente, in tali circostanze la famiglia acquisisce un valore assoluto, nel senso che il bene della famiglia viene prima di tutto il resto. Altre considerazioni come buono e cattivo, giusto e sbagliato, giustizia e ingiustizia; passano in second'ordine.

Le famiglie bengalesi sono estremamente gerarchiche. La nozione di gerarchia diviene prima di tutto operativa con la divisione maschi/femmine e, successivamente, con l'età. Donne e bambine sono sempre seconde nella gerarchia della famiglia. Si suppone che il compito delle donne sia quello di badare alla casa e ai bambini. Il loro compito principale è quello di generare dei figli e di badare alla loro crescita. In grado più o meno grande, le donne sono sottoposte nel Bangladesh al regime di parda (*), ovvero alle consuete pratiche con cui sono preservati onore e purezza. Questo comporta un regime di isolamento fisico e psicologico.

Il Parda è maggiormente in vigore nella comunità musulmana e nelle alte caste indù. Lo stato di una comunità è misurato dal grado di modestia delle loro donne. Un discendente maschio è sempre il principale desiderio di ogni famiglia. Le bambine in genere non sono volute e non sono desiderate, e quando nascono non suscitano lo stesso entusiasmo riservato ai bambini. Spesso accade che una donna venga ripudiata perché incapace di generare o, addirittura, di generare dei figli maschi. Le bambine sono discriminate sin dal momento in cui nascono. Di solito non ottengono le stesse attenzioni riservate ai loro fratelli, e se si deve scegliere chi andrà a scuola, la preferenza verrà indubbiamente data ai bambini. Anche a tavola le bambine sono servite dopo i bambini. I bambini di solito sono considerati come proprietà dei padri. E, nell'eredità, i fratelli sono favoriti rispetto alle loro sorelle. Ci sono differenze tra le diverse comunità, comunque le donne sono sempre considerate in qualche modo inferiori ai maschi. 

La relazione tra marito e moglie è abbastanza complicata e difficile da capire. A prima vista questa relazione sembra essere basata su una specie di contratto. Infatti, la famiglia della futura moglie deve pagare un discreto ammontare alla famiglia del futuro marito. Nessuna donna nel Bangladesh può sperare di sposarsi senza una dote. Non pagare una dote può portare a un ripudio, torture e addirittura all'assassinio della moglie. I mariti "possiedono" le loro rispettive mogli. Possono bastonarle e nessuno dall'esterno interferirà. Questo è apparentemente parte dei diritti di un marito su sua moglie. Comunque, fra loro esiste amore anche se ha poco dell'amore romantico che gli occidentali associano al matrimonio. L'età ha poi un ruolo importante nella gerarchia di una famiglia. I più vecchi, uomini e donne, hanno la precedenza sui membri più giovani. La situazione sta cambiando man mano che le persone diventano più istruite e le donne lavorano fuori casa. In questi casi le donne acquisiscono una maggiore considerazione e apprezzamento da parte dei loro partner.

La famiglia bengalese "estesa", chiamata gusti, comunque, va ben oltre i limiti delle strette relazioni di consaguineità. Qualsiasi Bangladese continua a mantenere relazioni anche con lontani parenti. Cugini di terzo o quattro grado, parenti della moglie di uno della famiglia, tutti ammessi come parenti. La stessa lingua Bengali contiene una serie intera di vocaboli per indicare le particolari relazioni. In Bengali, per esempio, fratelli e sorelle sono chiamati in modo differente in base alla loro età; zii e zie o sono chiamati in modi diversi secondo la loro età e la loro relazione con il padre o la madre della persona.

Comunque, la famiglia bangladese ha un'altra estensione che non ha niente a che vedere con relazioni imposte dal sangue o dalla legge (matrimoni, adozioni). Può sembrare strano, ma i Bangladesi si riferiscono a vicini ma anche a persone completamente estranee con termini associati alle relazioni familiari. Un estraneo può essere chiamato così caca (zio da parte paterna) o mama (zio materno) o dada (fratello più vecchio) ecc. Una persona capisce il grado di importanza o di amicizia in base al termine con cui viene chiamato. Così delle relazioni familiari fittizie sviluppano i collegamenti fra le persone e sostituiscono l'idea occidentale di amicizia. Inoltre questo tipo di linguaggio crea anche delle obbligazioni morali che danno adito a vari generi di attese.. anche in termini economici.

Sembra così che i Bangladesi usino la lingua della famiglia per stabilire relazioni interpersonali. Ed inoltre, qualsiasi genere di vita collettiva è stabilito in base alle categorie della famiglia. (**)

Così la famiglia e le sue relazioni operano come un paradigma per la vita nella società. In questo modo la gerarchia sulla quale è costruita la vita della famiglia, insieme alle sue relazioni di potere, è trasferita sic et simpliciter nella vita sociale.

I limiti ed i valori della vita della famiglia possono essere trovati anche nella vita sociale. Fra i primi, il nepotismo è forse l'aspetto più socialmente deleterio. Allo stesso modo in cui il bene della famiglia ha la precedenza su qualsiasi altra considerazione, il bene di un'associazione, qualunque esso sia, non soltanto viene prima ma è letteralmente identificato ed individualizzato con la persona che è a capo dell'associazione stessa. Questo vuole dire che qualsiasi organizzazione collettiva non sarà mai costituita come un "corpo neutro". Essa invece rappresenta una specie di estensione del suo leader, da cui dipende totalmente.

Il modello dell'organizzazione sembra essere ancora essere quello della famiglia con i suoi valori di appartenenza, lealtà, gerarchia, paternalismo e patronato. Non sarebbe nemmeno azzardato estrapolare questo concetto arrivando a dire che lo stesso Stato del Bangladesh è una sorta di stato patriarcale o familiare in cui chi detiene il potere mantiene un comportamento gerarchico verso coloro che sono sotto la sua giurisdizione. Allo stesso modo in cui un padre "possiede" una famiglia, il Primo Ministro "possiede" il Bangladesh.

E, come l'identità di una famiglia viene riconosciuta in quella del suo capo, così l'identità del Bangladesh finisce per essere quella del primo Ministro e, in grado via via minore, quella dei ministri e degli impiegati governativi.


Nota: Gli abitanti del Bangladesh sono chiamati, in inglese Bangladeshi. Io ho preferito usare nella traduzione il termine Bangladese, come fa da tempo l'agenzia missionaria MISNA. Fra i Bangladesi i Bengalesi sono il maggiore gruppo etnico. Altri gruppi etnici, alcuni di essi molto piccoli (es. Mandi, Khoch, Tripura, Mandai, Santal, Pahari, Mahali, Oraon ecc.), sono presenti nel Nord e nell' Est del paese. Sono culturalmente molto diversi dal gruppo di maggioranza. Per quanto riguarda la famiglia, alcuni di questi gruppi mantengono un sistema matriarcale. Questo breve articolo si riferisce soltanto al gruppo di maggioranza.

 (*) Vi sono indicazioni che le donne potrebbero usare il parda come strategia per controbattere il patriarcato e la dominazione maschile.

 (**) Per quanto possa apparire strano, nel "linguaggio della chiesa" questo non avviene. Un prete non potrà mai essere chiamato caca o dada dai suoi parrocchiani.


Articolo di TARGA Sergio sx, tratto da To What Needs Are Our Cultures Responding?, CSA, Osaka, 2003. La traduzione è stata fatta a cura di Banglanews e non è stata rivista dall'Autore.

Targa Sergio sx
28 Aprile 2015
2513 visualizzazioni
Disponibile in
Tag

Link &
Download

Area riservata alla Famiglia Saveriana.
Accedi qui con il tuo nome utente e password per visualizzare e scaricare i file riservati.