FR. MARIO PASSUELLO
In Casa Madre a Parma, verso le 19.40 del 10 agosto 2016, è morto Fr. Mario Passuello per collasso cardiocircolatorio.
Aveva 73 anni compiuti, essendo nato a Barbarano Vicentino (Vicenza-Italia) il 24 settembre 1942.
Fr. Mario decise di diventare missionario quando incontrò per la prima volta, nel 1954, lo zio Fr. Giuseppe Zanini espulso dalla Cina dove aveva trascorso 20 anni ininterrotti di missione nella diocesi di Chenchow.
Con l’aiuto dello zio si mise in contatto con l’animatore missionario di Vicenza e il 5.10.1955 entrò tra i Saveriani. Frequentò le tre medie a Vicenza (55-58), il ginnasio superiore a Zelarino (58-60); fece il Noviziato a S. Pietro in Vincoli (60-61) e emise la Prima Professione a Parma il 3.10.61. Passò quindi a Desio e a Tavernerio per il liceo classico (61-64).
Nel percorso formativo di Fr. Mario risalta la coincidenza, in positivo, delle valutazioni dei formatori nelle varie tappe della formazione di base. Così lo presentò il suo arciprete ai Superiori dell’Istituto: “Ha buone, anzi ottime, disposizioni” (30.9.55). E queste furono le informazioni del Rettore di Zelarino per il Noviziato: “È ottimo in tutto. Va però un po’ vigilato affinché l’arco troppo teso non si spezzi. Ammirevoli la serietà del suo carattere e la sua bontà d’animo” (10.5.60). Infine il giudizio dei formatori alla conclusione del liceo: “Coscienzioso e ben impegnato in tutti i settori: pietà, carità, disciplina, studio, lavoro, organizzazione. Molto sereno e di ottima compagnia. Aperto e sincero con tutti … Di grande affidamento anche nel campo organizzativo per la vita di comunità” e per i servizi di ogni genere”.
Purtroppo durante l’anno di Propedeutica (Parma 64-65) soffrì di una grave forma di esaurimento. L’arco si era spezzato. “[La nuova situazione di salute non gli consentiva] la necessaria concentrazione negli studi e l’accettazione di forti responsabilità quali quelle inerenti al sacerdozio ministeriale” (Lett. del P. Generale, 31.8.67). Consigliato dai medici curanti e dai suoi formatori lasciò gli studi di teologia. “Volendo però seguire la vocazione religioso-missionaria – scrisse al P. Generale il 5.10.66 – dopo matura riflessione, chiedo di poter continuare come fratello coadiutore, in vista di una attività in terra di missione”.
Fu accettato e inviato a Piacenza nella comunità di formazione per i Probandi e i Fratelli Coadiutori. Frequentò un corso triennale di teologia per laici e un corso pratico di autoriparatore (67-70).
Dal ’70 al ’73 fece parte della comunità di Ancona come insegnante. Il 3.12.1973 emise la Professione Perpetua, come Fratello. Fu quindi a Desio, incaricato delle mostre (73-75).
Nel 1975 fu destinato all’Indonesia. Dopo lo studio della lingua lavorò a Jakarta (76-80) come Procuratore di missione, l’ufficio dei servizi ai missionari. Dall’81 alla fine dell’82 collaborò nella pastorale parrocchiale a Aek Nabara. “La domenica – scriveva allo zio Fr. Zanini nel febbraio/marzo ’82 – vado a fare l’Ibadah Minggu nelle stasi, mentre nei giorni feriali ho sempre attività sociali, incontri di aggiornamento con le varie zone della parrocchia, incontri sulla Parola della Scrittura … Ogni mese i rappresentanti delle vari e stazioni si radunano e con loro teniamo il corso di aggiornamento/insegnamento/stimolo perché le varie comunità procedano e progrediscano”.
Nel 1983, per motivi di salute, dovette rientrare in Italia.
Trascorse nove anni nel servizio dell’accoglienza a Tavernerio (84-92) e ben 17 nell’assistenza ai confratelli ammalati a Parma (92-09).
Una precisa descrizione dello stile di servizio di Fr. Giuseppe, nella lettera di destinazione all’Italia il 10.9.84, firmata da P. Marini: “Sono lieto in questa occasione di esprimerti il mio sincero ringraziamento per gli anni passati in Indonesia: anni pieni di operosità, dedizione non comune, servizio umile e fraterno, grande spirito di sacrificio e di disponibilità. Esprimendoti questo ringraziamento sono sicuro di interpretare anche l’animo dei confratelli e di tanti non saveriani coi quali sei venuto in contatto”.
Riposi in pace.
BR. MARIO PASSUELLO
Br. Mario Passuello died in the Mother, House, Parma, on 10 August 2016. Born in Barbarano Vicentino (Vicenza-Italy), on 24 September 1942, he was 73 years old.
Br. Mario decided to become a missionary in 1954, when he first met his uncle, Br. Giuseppe Zanini, who had been expelled from China after 20 uninterrupted years as a missionary in the diocese of Chenchow.
With the help of his uncle, he contacted the missionary animator of the Vicenza community and joined the Xaverians on 5 October 1955. He attended junior high school in Vicenza (1955-58) and senior high school in Zelarino (1958-60); he did Novitiate in S. Pietro in Vincoli (1960-61) and made his First Profession in Parma on 3 October 1961. He then moved to Desio and Tavernerio for Lyceum studies (1961-64).
Throughout his initial formation journey, Br. Mario received positive reports from his formators. His priest thus presented him to the Superiors of the Institute: “He has an excellent disposition” (30.9.55). In his report to the Novitiate, the Rector of the Zelarino community wrote: “He excels in everything. However, he needs to be watched in order to ensure that he doesn’t do too much. His seriousness of character and kindness of heart are admirable” (10.5.60). Finally, the assessment of his formators upon conclusion of the Lyceum: “He is meticulous and dedicated in all areas: piety, charity, discipline, study, work, organization. He is very serene and great company. He is open and sincere with all … He is very trustworthy in the organization of the community and every kind of service”.
Unfortunately, during the Introductory Year (Parma, 1964-65), he suffered a serious breakdown. “[His new health situation prevents him from] applying himself to study and accepting great responsibilities, such as those that are part and parcel of the ministerial priesthood” (Letter of the Superior General, 31.8.67). On the advice of his doctors and the formators he abandoned theology studies. He wrote to the Superior General on 5 October 1966: “Since I still desire to embrace the religious-missionary vocation, after much reflection, I ask to be allowed to continue as a Brother in view of working in the missions”.
He was accepted and sent to the community of formation for Brothers in Piacenza. He attended a three-year course of theology for lay people and a practical course of car mechanics (1967-70).
In the period 1970-73 he served in the Ancona community as a teacher. He made his Final Profession as a Brother on 3 December 1973 and was sent to Desio, where he was put in charge of the missionary exhibitions (1973-75).
In 1975 he was assigned to Indonesia. After language study he worked in Jakarta (1976-80) as mission Procurator. From 1981 until the end of 1982 he collaborated in the parish pastoral ministry in Aek Nabara. In February/March 1982, he wrote to his uncle Br. Zanini: “On Sundays I preside over Celebrations of the Word in the outstations, while on weekdays I always have social activities, such as updating meetings with the various areas of the parish and Bible meetings … Every month we meet with the representatives of the various outstations for a course of aggiornamento/teaching/animation, so that the various communities can keep on growing”.
In 1983 he had to return to Italy on health grounds.
He spent nine years in Tavernerio (1984-92) in the service of hospitality and 17 years as assistant to the sick confreres in Parma (1992-2009).
In a letter assigning him to Italy on 10 September 1984, Fr. Marini accurately described Br. Mario’s style of service: “I am pleased to take advantage of this opportunity to express my sincere gratitude for the years you spent in Indonesia: years full of hard work, extraordinary dedication, humble and fraternal service, great spirit of sacrifice and availability. I am sure that I speak for the confreres and the many non-Xaverians with whom you came into contact”.
May he rest in peace.
