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Buyengero 20 anni dopo

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Buyengero 20 anni dopo

Mercoledì 30 settembre tutti noi, i saveriani presenti in Burundi, ci recheremo in pellegrinaggio nella parrocchia di Buyengero, là dove sono le sulle tombe dei confratelli P.Ottorino Maule, P. Aldo Marchiol e della volontaria laica Katina Gubert. Sono trascorsi 20 anni dalla loro tragica morte. Era un sabato sera, più o meno le venti, la quiete dell’isolata missione si rompe improvvisamente, un drappello di persone entra in casa, fa inginocchiare i tre missionari e li giustizia. Un colpo alla nuca, uno solo. Poi una sventagliata di proiettili sul muro tappezzato di un grande poster pieno di colore mentre i corpi dei tre italiani giacciono ormai immobili a terra. I segni delle pallottole, ci sono ancora, a due decenni di distanza, a memoria di un crimine orrendo consumato in uno dei momenti difficili del Paese a danno di tre persone che avevano deciso di dedicare la propria vita agli altri seguendo l’esempio di Gesù.

Mercoledì andremo a Buyengero con gli stessi sentimenti di sempre; portando nel cuore il grande desiderio di attingere dalla loro straordinaria testimonianza di apostoli e profeti del nostro tempo, per trarre dal loro esempio la stessa forza e coraggio nell’essere fedeli alla Verità e per continuare l’impegno sulla strada della denuncia delle ingiustizie contribuendo anche in questo modo alla costruzione della Pace vera e Fratellanza per il nostro Burundi.

Ritroveremo laggiù, nel sud del Burundi, in alto sulla montagna che domina il Lago Tanganika, molta gente che ha collaborato con i nostri confratelli in quegli anni solo apparentemente lontani, quelli del conflitto interetnico che lasciava sul terreno centinaia di vittime, tra le quali sacerdoti, religiosi religiose, catechisti e semplici cristiani. Nonostante tutto questo dolore in noi e in loro non hanno mai abitato sentimenti di odio o vendetta. Qualche anno fa durante una celebrazione eucaristica nella Chiesa di Buyengero – costruita da padre Ottorino – si è vissuto un momento molto emozionante che difficilmente dimenticheremo con la richiesta di perdono da parte di coloro che in passato avevano accusato la comunità della Parrocchia di non aver assicurato sufficiente protezione ai confratelli da tempo nel mirino dei militari per le denunce che facevano a seguito di massacri, violenze e ingiustizie perpetrate contro la popolazione. Ci sono voluti anni per arrivare a questo gesto straordinario.

Ormai siamo alla vigilia del Giubileo Straordinario che Papa Francesco aprirà ufficialmente l’8 dicembre, festa dell’Immacolata. Sarà l’anno della Misericordia, il Giubileo della Misericordia. E in noi si rafforza ancor più il desiderio che vittime, sopravvissuti, parenti ed esecutori materiali e morali di crimini inenarrabili possano riconciliarsi, qui in terra e nell’aldilà.

In pellegrinaggio, con noi, il prossimo mercoledì ci saranno anche tutti i nostri studenti di filosofia che si stanno preparando a diventare Saveriani. Un famoso proverbio dice “un popolo che non ha una storia alle spalle che non fa memoria del suo passato è come un albero senza radici”. La coraggiosa testimonianza dei nostri confratelli, la loro vita donata per la giustizia e la pace, le loro opere di misericordia e di sviluppo sono un esempio, la memoria, un modello cui i nostri giovani guardano durante la loro formazione umana, Cristiana e saveriana. Non possiamo poi dimenticare che proprio dalla parrocchia di Buyengero sono arrivati i primi candidati alla formazione Saveriana, seguiti negli anni della loro crescita nella Fede dai PP. Ottorino e Modesto.

Nel ripercorrere i passi del ricordo, del dolore e della speranza, ci accompagnerà anche il Nunzio apostolico. Durante il pellegrinaggio faremo sosta là dove il 29 dicembre 2003 è stato assassinato Mons. Michael Courtney all’epoca Nunzio apostolico in Burundi, uomo di grande Fede e costruttore di Pace che ha pagato con la vita la sua assoluta fedeltà al Vangelo. Quella fu l’ennesima tragedia che ancora una volta sconvolse i cuori e le menti che mise in evidenza la necessità di un lavoro ancora più intenso in uno dei paesi al mondo con la maggior percentuale di Cristiani.

Sarà monsignor Bacinoni, Vescovo di Bururi , che include anche la parrocchia di Buyengero a presiedere la celebrazione. Il giorno dell’uccisione di Mons. Courtney, proprio Mons Bacinoni era in macchina con lui al momento dell’agguato; nulla valsero le insegne ben visibili sulla vettura della Città del Vaticano, il destino del Nunzio era già segnato. Nessuno potrà mai dimenticare l’amore con il quale questo straordinario uomo della terra d’Irlanda percorse il suo cammino in terra d’Africa.

P.Mario Pulcini sx

Pulcini Mario sx
29 Settembre 2015
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