OMELIA DEL P. MODESTO TODESCHI AI FUNERALI
Buyengero - Martedì 3 Ottobre, 1995
Matteo 27, 32-54: La morte di Cristo
Fratelli, nel Vangelo il centurione esclama, dopo aver visto Cristo morto in croce: "Davvero costui è il Figlio di Dio". Noi, davanti al P. Ottorino, a P. Aldo e a Catina, possiamo con il centurione egualmente dire: "Davvero questi nostri fratelli e questa sorella, uccisi come Cristo dall'odio, sono veri figli di Dio. E con loro gli altri dieci sacerdoti trucidati da poco in Burundi. Ora sono dodici, come gli apostoli". Tutti testimoni della risurrezione di Cristo.
Rom 12, 14-21: Perdonate, lasciate a Dio la vendetta
Fratelli, nella prima lettura Paolo porge questo invito, quasi un ordine: "Non rendete a nessuno male per male. Benedite, non maledite!" Al P. Ottorino, al P. Aldo e a Catina, come gli esperti hanno potuto dedurre da diversi elementi, gli uccisori hanno sparato alla testa dopo averli fatti inginocchiare. Lo hanno fatto per umiliarli, ma per noi, nella fede, quell'atteggiamento, come per il primo martire Stefano, è segno di preghiera e invocazione di perdono per gli assassini. Sì, perché capiscano, si convertano al rispetto della persona e di Dio. Come Cristo dalla croce, quella croce posta sulle loro bare, la stessa esclamazione: "Padre, perdona loro; non sanno quello che fanno".
D'altra parte, lo stesso Dio di misericordia, nella prima lettura ci dice: "Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. Sta scritto infatti: "A me la vendetta, sono io che ricambierò come ciascuno si merita!". Davvero Dio difende i suoi! Difende il povero e l'indifeso, difende i suoi profeti.
Anche se la radio potesse far ingoiare calunnie sfacciate, non si potrà ingannare o darla da bere a Dio. Non si può pretendere di confondere Dio. Sì, fratelli, il nostro Dio è un Dio che non si può prendere in giro, né farlo passare per "fesso". Un proverbio kirundi afferma: "Dio si vendica in silenzio"! E in Italia un altro proverbio dice: "Il diavolo ti insegna a fare la pentola, ma non il coperchio". E ancora in kirundi ci si consola dicendo: "La menzogna dura un istante, non un anno"! Presto o tardi la verità apparirà splendente alla luce del sole.
Per i gravi avvenimenti del novembre 1994 (il 14-15), per le quindici vittime innocenti e per le calunnie ignominiose lanciate contro il P. Ottorino (perché aveva difeso la verità), nessuna inchiesta è seguita. Noi avevamo apertamente denunciato l'ingiustizia. Si è temuto il confronto: la verità fa male. Non ci avete permesso di difenderci contro quelle calunnie. Non sappiamo se questa volta avrà luogo un'inchiesta, perché se qualcuno osa parlare rischia di essere fatto fuori. Ma noi la chiediamo con forza a nome di tutta la Congregazione dei Missionari Saveriani. Anche se non avvenisse, è certo che l'inchiesta di Dio è già fatta e sicura.
In terzo luogo: la mamma del P. Ottorino è ancora viva. Fra i suoi ben otto figli, 4 figlie sono diventate suore e due sono i consacrati, tra cui il P. Ottorino. Due sono sposati. È lei che ha voluto offrire la somma non indifferente per l'acquisto delle due statue della Madonna e del grande Crocefisso. Ora quel crocefisso è suo figlio e lei, come Maria, perdona ai piedi della croce. La comunità cristiana del paese di origine del P. Ottorino, Gambellara, in occasione del XXV anniversario di sacerdozio del P. Ottorino ha voluto offrire le tre campane, come del resto è stato scolpito sulle campane stesse. L'odio non può cancellare tutto ciò.
Le famiglie del P. Aldo e di Catina avrebbero chiesto che le salme fossero trasportate in Italia. Noi Missionari abbiamo insistito affinché restassero qui. Le famiglie hanno accettato. Le ringraziamo. "Se il grano di frumento non muore, rimane solo, se muore, allora porta molto frutto" (Gv. 12,24).
Sì, essi resteranno qui: sono i "nostri martiri"; è una preziosa ricchezza-dono di Dio. Che siano assieme a tante altre vittime innocenti, conosciute ed ignote, di cui si è parlato alla radio o no: giornalisti, cooperatori stranieri, ecc., tutti simbolo di speranza. Sono una grande folla di santi. Che il loro grido arrivi a Dio. Grido che vogliamo ascoltare, e che è questo annuncio: "In Burundi la vittoria sarà dell'amore, non dell'odio! La vittoria sarà della fraternità e della condivisione, non della discriminazione; la vittoria è di Cristo e non del demonio e degli assassini".
Vi supplico: non lasciate che tutto il sangue versato cada inutilmente. Mettiamolo nel calice di Cristo con il Suo Sangue. Che porti pace e rinnovi la speranza.
La Madonna, Regina della Pace. preghi per noi.
P. Modesto Todeschi sx
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