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Ferrari P. Nino

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P. Nino Ferrari
S. Nazzaro d'Ongina (PC), 20 Agosto 1903
Parma, 26 Gennaio 1960

   P. Nino, autentico e sincero Missionario Saveriano, figlio devoto del Servo di Dio Guido Maria Conforti, nacque a S. Nazzaro d'Ongina (PC) il 20.VIII.1903. Accolto tra i Saveriani dallo stesso Fondatore nel Novembre 1916, studiò prima in Casa Madre a Parma quindi a Vicenza. Durante gli anni della formazione egli curò, accanto allo studio, la sua particolare inclinazione per la musica suonando molto bene il bombardino nella banda saveriana e fungendo da Direttore della "Schola Cantorum". Fu pure uno dei protagonisti del primo film saveriano "Nel Nido degli Aquilotti".

   Ordinato Sacerdote dal Venerato Fondatore nella Cattedrale di Parma il Sabato Santo 7.IV.1928, ebbe l'ambito privilegio di partire subito per le Missioni della Cina accompagnando il Servo di Dio che si imbarcava a Marsiglia sul "Paul Lecat" il 19.IX.1928.

   Nei vent'anni di continua permanenza in Cina lavorò pastoralmente a Cheng-chow come aiutante nella Cattedrale, e come Rettore del Seminario, quindi nel Distretto di Lushan; passò poi nel Vicariato di Loyang come Parroco della Cattedrale e Giudice del Tribunale Ecclesiastico.

   In giugno 1942 fu condotto anch'egli in campo di concentramento a Sichaw: qui contribuì con il suo carattere gioioso a rasserenare la comune sofferenza dei Missionari. Terminata la guerra, nel settembre 1945 fu trasferito a Shanchow come Direttore del Distretto e quindi di nuovo a Loyang.

    Nel marzo 1947 ricevette l'obbedienza di tornare in Italia per assumere la Direzione del nuovo Studentato Filosofico Saveriano di Desio, ove rimase per sei anni, fino al 1953 quando fu nominato Rettore della Casa di Cremona. Terminato un secondo triennio, fu chiamato dal Superiore Generale a Parma come Direttore Spirituale dello Studentato Teologico e della Casa Madre.

    Iniziò il nuovo delicato ruolo con molto entusiasmo e con propositi di intenso lavoro.

    La sera del 25.1.1960, giorno ultimo dell'Ottavario di Preghiere per l'Unità dei Cristiani, si era intrattenuto a lungo dopo cena con il P. Generale e con P. Vanzin trattando argomenti di formazione e riandando alla vita vissuta in Congregazione ed in Cina. Nulla faceva supporre una morte così vicina e così breve.

    Colpito da infarto cardiaco, emise l'ultimo respiro alle ore 0,30 circa del 26.I. 1960, nella stanza n° 33 del secondo piano ala della Casa Madre. Nelle poche ore di dura sofferenza ebbe la lucidità di ripetere diverse giaculatorie e saluti:
"È giunta la mia ora...! Pregate, pregate... che dolore!... Andiamo in Paradiso... Offro la mia sofferenza per l'unità dei Cristiani, per la Cina, per i miei Cristiani... Mi saluti il Padre Generale... Come mi dispiace di avere disturbato!...".

DG
26 Gennaio 1960
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